VIABILITÀ
«Dossi pedonali non a norma»
È boom di rialzi: l’allarme in una lettera aperta all’amministrazione comunale

Da diversi mesi, il Comune di Busto Arsizio ha deciso di rispondere agli appelli per la sicurezza stradale - specie di chi si sposta a piedi - rompendo il tabù dei dossi pedonali rialzati.
Fatto quello nell’incrocio maledetto fra via Galvani e via Isonzo, ne sono stati creati molti altri, in ogni quartiere. E altri ancora sono in programma.
«Va bene la sicurezza dei pedoni, ma sempre nel rispetto della legge». A farlo presente è Gianni Sacchi, un lettore e comune cittadino che muove un appunto scritto all’amministrazione comunale di Busto in merito ai passaggi zebrati rialzati, che l’assessore Max Rogora ha annunciato di voler introdurre ulteriormente e in modo massiccio sulle strade cittadine, appunto a vantaggio dei pedoni e per limitare la velocità delle automobili.
Il bustese fa presente che «secondo l’articolo 179 comma 4-9 del regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada (DPR n. 495/1992) l’uso dei dossi è consentito solo su strade residenziali, in parchi pubblici e privati, nei residence, ma è vietato su strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli impiegati per i servizi di soccorso e di pronto intervento».
Sacchi si rammarica di come tali norme vengano spesso «clamorosamente disattese dai comuni», finché poi qualcuno non ci rimette: «Chi dà il benestare alla costruzione (senza alcun criterio) del dosso, dovrebbe anche sapere che il permanere dell’opera, in caso di incidenti riconducibili alla collocazione, può dare luogo a responsabilità in capo a chi ne ha disposto la collocazione o a chi ne ha disposto la rimozione», continua nel suo intervento indirizzato all’amministrazione di Busto e diventato lettera aperta, con la stessa municipalità che viene anche messa in guardia perché non faccia troppo affidamento ad una distinzione tra “dosso” e “passaggio pedonale rialzato”, dal momento che, sempre stando alle norme sopra citate, sarebbe destituita di fondamento.
«Il dosso - sottolinea - non può essere considerato un passaggio pedonale rialzato, in quanto non rispondente alle norme vigenti e le leggi vanno rispettate. Se poi l’assessore Rogora e il comandante Claudio Vegetti si fanno leggi ad hoc, è un altro discorso».
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