ULTIME VOLONTA’
Busto Arsizio, il defunto paga da bere
«Non seguite la sepoltura, brindate per me»

Gianni “Gino” Gussoni, altruista e fuori dal comune anche oltretomba. Ieri il funerale nella basilica di San Giovanni a Busto Arsizio si è concluso con un colpo di scena: «Brindiamo alla vita, non seguitemi alla sepoltura. Nel locale qua fuori c’è un rinfresco per tutti voi».
Le ultime volontà dell’imprenditore e co-fondatore della sezione cittadina dei City Angels le ha comunicate un dipendente delle onoranze funebri dal microfono della chiesa. Gino aveva pensato a tutto e soprattutto alle persone più care. Niente lacrime, niente strazio, ma un’alzata di calici per celebrare l’esistenza e l’importanza di condurla con intensità. Si sono commossi tutti ma nel cuore di chi lo amava si è fatto strada un sorriso. Gianni Gino Gussoni si era fatto conoscere e apprezzare moltissimo a Busto Arsizio e su tutto il territorio per l’affabilità e l’impegno con cui si è speso a favore delle persone maggiormente in difficoltà: a cominciare dai senzatetto rifugiati nelle stazioni e negli ospedali. Gussoni, che lascia la moglie Maria Rosa e le figlie Arianna, Stefania e Sara, ha anche supportato lo sviluppo dell’hospice dell’ospedale di Busto Arsizio (sua cugina Mary è la mamma di Rossella, alla cui memoria è intitolata l’associazione che tanto ha fatto per sostenere le cure palliative nel nosocomio bustese, su impulso del compianto Gianni Maddaluno). E ha seminato serenità e ottimismo anche con le sue ultime volontà.
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