IL TRASLOCO
La nuova casa della Croce rossa
L’attesa ventennale sta per finire, gettate le fondamenta: il trasferimento nella primavera 2021

Il tempo delle illusioni è terminato. Ora, nel terreno circondato da reti arancioni fra le vie Arnaldo Da Brescia e Dei Sassi a Busto Arsizio, a un centinaio di metri dall’ospedale cittadino, il sogno si sta concretizzando.
Lì le ruspe, in pochissime settimane, hanno scavato un enorme cratere che ospiterà le fondamenta della nuova sede del comitato locale della Croce Rossa Italiana.
Impresa titanica, sotto ogni punto di vista: nel costo (che alla fine sfiorerà i tre milioni di euro), nelle tempistiche (ci vorrà poco più di un anno per concludere l’intervento) e soprattutto nell’attesa, visto che sono vent’anni che il gruppo di soccorritori guidato da Simona Sangalli e Giulio Tronconi aspetta di veder realizzato questo edificio.
Ci avevano provato altri, prima di loro, a far partire l’iter, ma una serie di pastoie burocratiche interne alla Cri e la paura del grande sforzo economico, avevano ripetutamente frenato ogni tentativo.
Ora invece le condizioni sono cambiate ed è arrivato il via libera per procedere.
Certo anche partire con il cantiere non è stato facile, tanto che il varo atteso per settembre si è poi bloccato per una serie di pratiche mancanti, specie in relazione all’abbattimento della casetta ridotta a rudere che occupava quella superficie.
Ma, con costanza, i problemi sono stati risolti. Ed ecco allora lo scavo e la posa delle prime fondamenta, che giorno dopo giorno si vanno ad arricchire di nuovi pezzi.
Se tutto andrà come deve, l’anno prossimo in primavera si potrà procedere con il trasloco dall’ormai decrepita sede di via Castelfidardo.
A quel punto la trentina di operatori e gli oltre 500 volontari che girano sulle ambulanze e svolgono le numerose attività socio-assistenziali (come nel caso delle crocerossine) potranno finalmente spostarsi di quel mezzo chilometro che cambierà del tutto le loro prospettive.
Quella che verrà innalzata, anche attraverso la posa di moduli prefabbricati, sarà una struttura leggera, su un solo piano, con gli spazi adatti per chi lavora e altri spaziosi per le ambulanze.
Oltretutto la soluzione trovata con il Comune risponde anche alle necessità logistiche del servizio, presente e futuro, anche se l’ospedale dovesse davvero spostarsi al confine con Gallarate.
In questo percorso in itinere c’è anche il collegamento rapido con la guardia medica di Sant’Anna, perché è vero che oggi dista chilometri, ma quando sarà costruito il sottopasso ferroviario (l’opera dovrebbe partire entro due mesi) la distanza scenderà a meno di mezzo chilometro.
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