GLI INTERVENTI
Le scuole diventano cantieri
Lo stop alle lezioni favorisce i lavori: Bossi, Galilei e Bellotti coinvolte

Un’emergenza potente e attuale come il Coronavirus ne sblocca un’altra tutta targata Busto Arsizio, certo leggermente più datata, ma le cui minacce continuano a incombere.
Si tratta della situazione degli istituti scolastici cittadini i quali, con le loro criticità messe a nudo dal crollo di un controsoffitto in mezzo a una classe delle primarie De Amicis (con quattro bambini feriti - miracolosamente in modo lieve - dai calcinacci piovuti sulle loro teste), ora stanno approfittando di un problema mondiale per rimettersi in sesto.
Infatti, proprio il blocco prolungato delle lezioni che chiuderà tutti i plessi lombardi fino al 3 aprile, ha consentito al Comune di accelerare gli interventi previsti grazie ai soldi ottenuti dal Ministero della Pubblica Istruzione per quattro realtà.
Un primo e deciso passo che, almeno nei casi finora beneficiari delle risorse vinte dall’amministrazione, dovrebbe mettere fine alle insicurezze che accompagnano docenti e genitori riguardanti gli ambienti in cui studiano i ragazzi.
LA CORSA IN AVANTI
Tant’è che, se fino a un mese fa si stava stendendo un prudente cronoprogramma dei lavori che portasse ad iniziare a sistemare alcuni edifici senza impattare sulla continuità educativa, rinviando il grosso delle opere all’estate, ora il virus ha modificato le tempistiche.
Ecco così che negli ultimi giorni sono spuntate le impalcature per rifare la facciata delle Galileo Galilei di Sacconago, altre sono state montate nel cortile interno delle Bossi che ancora necessitano di migliorie dopo gli interventi d’urgenza post crollo, mentre si stanno organizzando anche le operazioni alle Bellotti di via Busona ed è proprio di queste ore l’ultimo sopralluogo alle Puricelli di Beata Giuliana.
RESTYLING E NORMATIVE
La consapevolezza di Comune e Agesp Attività Strumentale è che questa fase di chiusura, imposta dalla crisi sanitaria, possa essere a questo punto sfruttata per fare un pezzo di percorso. Non sarà ovviamente possibile finire ogni cosa in tre settimane, oltretutto alcune delle ditte che hanno vinto l’appalto sono esterne alla Lombardia e non si presenteranno comunque in questo periodo con i loro addetti, ma l’inattesa finestra consentirà di evitare che entro settembre non si riesca a giungere al traguardo.
D’altronde si parla di impegni molto considerevoli, così come è grande la cifra in campo. Si tratta di poco meno di 4 milioni di euro, l’80 per cento dei quali (cioè 3milioni 160mila euro) intercettati dal bando ministeriale.
Si va dalla messa in sicurezza generale ad azioni di efficientamento energetico, oltre all’adeguamento alle norme anti-incendio che rappresentano una carenza con cui si scontrano la maggior parte delle scuole comunali italiane.
MA NON È FINITA QUI
Così, mentre i lavori procedono in questo strano e surreale inizio di marzo, in realtà si attendono altri fondi per intervenire prossimamente su ulteriori plessi.
L’obiettivo della giunta Antonelli, per cominciare a ribaltare la complessa situazione, è avviare un cantiere in una scuola di ciascuno dei sette istituti comprensivi cittadini. Ebbene, se per quattro l’iter è ormai nella fase operativa, per altri tre si aspettano i finanziamenti: si tratta di Tommaseo, Schweitzer e Pontida, per una somma complessiva di 3 milioni di euro.
Nel frattempo, grazie (purtroppo) al Coronavirus, altrove i lavori sono partiti.
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