L’INIZIATIVA
Busto Arsizio: «Lettera a Dio»
Nanda Ubaldini invita a scrivere per salvare il mondo
Cambiamento climatico, pandemia, fonti energetiche che si esauriscono, natura devastata. Mai come in questo momento è forte nell’uomo la paura che il mondo stia andando verso la fine. I catastrofisti cantano vittoria (che tristezza).
Ma quando il baratro si avvicina, di solito, nasce in ognuno di noi una forza insperata e travolgente in grado di capovolgere il corso degli eventi e di ripartire con slancio. Illusione d’ottimismo? Forse. Potrebbe, però, essere questo il motivo che spinge una donna di Busto Arsizio a lanciare un messaggio forte e chiaro, un tentativo estremo di salvare il mondo. Strano, forse, ma dirompente. Basta una lettera da affrancare e imbucare in un data precisa: il 23 novembre. Il destinatario è niente meno che Dio. Sì proprio colui che – secondo chi ha fede – ha creato tutto e governa il mondo.
Nanda Ubaldini – è lei che lancia l’iniziativa di mandare una missiva all’Onnipotente – propone di scrivere il seguente indirizzo sulla busta: via della Creazione, numero infinito, Universo. «Se vi chiedono se va in Italia o all’estero, rispondetegli che andrà Oltre». Qualcuno starà già sorridendo di fronte a un’idea del genere. «Roba da matti, stupidata». E, di rimando: «Ma non avete niente altro da scrivere?». La risposta la può dare l’ideatrice di questo filo diretto con il sovrumano. Spiega: «Ormai da tempo siamo messi di fronte a notizie catastrofiche. Io, a 85 anni, ho capito che nulla è impossibile. Per questo voglio invitare il mondo intero a scrivere a Dio, ognuno potrà avere il proprio. L’importante, però, è che si crei un’energia potente e vi assicuro che succederà. Provateci».
Il testo della lettera è breve ma significativo: «Caro Dio, ti prego illumina le menti di coloro che ci governano affinché operino per il bene dell’umanità intera e della nostra Madre Terra». Una preghiera, un’invocazione, un appello: ognuno può chiamare a suo modo questo tentativo di smuovere le coscienze. L’importante – ricorda Nanda – è che ci sia la convinzione. «Il pensiero ha una forza potentissima, è Dio dentro di noi». Vogliamo crederle? La sua storia depone a favore di questa convinzione visto che, come lei stessa racconta, nel 1983 è stata vittima di un fatto molto grave. Ha avuto la forza di rialzarsi grazie a una lettera che scrisse a Dio proprio quella notte. Nel 1987 ha fondato a Busto Arsizio il Centro Olistico che, per trent’anni, si è occupato di meditazione, yoga, esoterismo, invitando personaggi di levatura mondiale come il filosofo Ervin Laszlo (due volte candidato al Premio Nobel per la pace), scienziati, specialisti come Alessandro Meluzzi, artisti come Marco Columbro ed Enzo Decaro, imprenditori di successo come Niccolò Branca (il conte del Fernet), il figlio di Mike Bongiorno, Nicolò e molti altri ancora.
Appassionata di India, la vulcanica propugnatrice di un mondo migliore è convinta che «le vibrazioni muovano l’universo». E, citando Gesù (anche se con la Chiesa non va molto d’accordo): «Se aveste fede come un granello di senape, potreste dire a questo gelso di sradicarsi e di piantarsi nel mare». Forse è proprio la fede che manca in questo mondo in balia della confusione. I nostri padri (o nonni), lo chiamavano «il timor di Dio». Ma Dio non può fare paura ai suoi figli, all’umanità che ama. Basta scrivergli.
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