IL CASO
Manette allo stalker di Orro
Cinquantenne novarese da più di un anno perseguitavava e minacciava la palleggiatrice dell’Uyba

«Ti aspetto in camera mia, ti avrò, se non vieni ti disintegro»: da mesi orma Angelo Persico - cinquantaduenne novarese - tormentava Alessia Orro, ventunenne palleggiatrice dell’Uyba e nazionale del volley.
La polizia l’ha fermato prima che diventasse davvero pericoloso: ieri l’uomo è stato portato in carcere in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip Nicoletta Guerrero su richiesta del pubblico ministero Flavia Salvatore.
L’accusa è di stalking ma ciò che allarma è che il piemontese aveva già collezionato precedenti di questa natura. Nel 2017 la sua ossessione si era concentrata su una commessa di un supermercato, bersagliata da telefonate, messaggi e appostamenti. Più lei lo respingeva, più lui si lanciava alla carica. Gli agenti della questura di Novara nel 2018 gli avevano notificato un divieto di avvicinamento, puntualmente trasgredito. E così finì dietro le sbarre, anche perché con sé aveva un coltello.
Il cinquantaduenne aveva cercato un primo approccio con la pallavolista già nel 2018, inviando dichiarazioni d’amore sui profili Instagram e Facebook: «Sei bellissima, ti amo, ti vorrei, sono pazzo di te, ti vorrei baciare», scriveva. Nel 2019 provò a contattarla pallavolista via chat domandandole il numero di telefono, che lei si guardava bene dal comunicare. Persico aveva sviluppato un vero e proprio culto per la ragazza, al punto che sui suoi profili c’erano solo immagini dedicate e collegate alla giocatrice. A luglio il novarese si presentò ad Alassio, dove Orro era in ritiro con la nazionale. Prese una camera nello stesso albergo e cercò in tutti i modi di attirarla nella sua stanza, sia invitandola faccia a faccia, sia mandando chat minacciose. Un giorno si presentò agli allenamenti completamente ubriaco, un’altra volta si fece trovare fuori dal palazzetto con un mazzo di fiori. «Ti aspetto al bar, ti aspetto in piscina, ti vengo a cercare» erano i messaggi.
Ovviamente Alessia lo bloccò ovunque, ma Persico creava sempre nuovi account per agganciarla.
E quando si ritrovò tutti i canali sbarrati iniziò a contattare la madre e la sorella della pallavolista, chiedendo insistentemente il suo numero. All’inizio di settembre il cinquantaduenne fece l’abbonamento annuale super vip, che consente l’accesso anche ad aree riservate e momenti di incontro con le giocatrici. Al primo allenamento le si palesò con le rose che non riuscì a consegnarle perché l’allenatore glielo impedì. Quel giorno, accompagnata negli spogliatoi dalle compagne, Alessia ebbe un attacco di panico. Fu allora che rivelò a tutti di essere vittima di una sorta di psicopatico. Ora l’epilogo della vicenda.
Una vicenda che, al di là dell’eco aggiunta dalla fama della vittima (non è fra l’altro primo caso di stalking ai danni di ”vip”, basti pensare all’«innamorato» di Lara Comi che ha patteggiato una pena di 18 mesi, ndr), rientra in una casistica sempre più ricca e costellata di episodi inquietanti.
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