NELLA NUOVA CASERMA
Nasce la sala antiviolenza
Uno spazio realizzato da Soroptimist per le donne vittime di soprusi

La nuova caserma dei carabinieri è stata ormai tirata completamente a lucido.
Il palco è quasi pronto, destinato ad ospitare ministri, parlamentari, comandanti e autorità di ogni genere. E nel cortile è stato persino posteggiato un elicottero.
Ferve l’attesa per la mastodontica inaugurazione fissata per venerdì 21 febbraio, in una via Bellini che sarà sia blindata che festante.
E proprio da dopodomani, dentro la casa dei militari, fiorirà una sala speciale chiamata a contrastare la violenza sulle donne. Si tratta di “Una stanza tutta per sé”, dal nome del progetto nazionale che anche il gruppo Soroptimist Busto Arsizio Ticino Olona ha voluto importare in città.
«Potevamo farlo due anni fa, ma nella caserma vecchia non avrebbe avuto senso, né ci sarebbe stato spazio», dice ora raggiante Marinella Fusi Bellazzi, attuale tesoriera che nel suo recente mandato presidenziale ha lavorato a lungo affinché questo piccolo sogno si realizzasse e che ora sta seguendo gli ultimi dettagli.
In quella stanza si terranno i colloqui con le donne che decidono di ribellarsi ai soprusi, spesso subiti in famiglia, in modo che possano raccontare la loro storia e decidere con forze dell’ordine ed esperti quale percorso scegliere per cambiare la loro vita.
«Abbiamo fatto tutto il possibile - riprende Fusi - per creare un ambiente in grado di accogliere, tranquillizzare e proteggere. Lì chi arriverà in un momento tanto drammatico si sentirà tutelata, potrà parlare nella massima riservatezza, vedrà ridotti tutti gli elementi che possono aumentare la tensione o intimorire».
Sulla sfida le Soroptimist hanno deciso di puntare con forza e tante socie hanno contribuito a dar sostegno all’iniziativa.
È un obiettivo raggiunto sotto la presidenza di Pina Belloli, che è stato sposato dalla past president Patrizia Salmoiraghi e che operativamente è stato progettato da Lina Locati, la quale ha messo a disposizione le proprie competenze professionali per curare ogni aspetto di questo gioiello pensato per battere la violenza.
Da venerdì 21 il progetto sarà dunque realtà, nel contesto di una maxi-inaugurazione che - fra le missioni che questo salto di qualità raggiunto grazie al Comune si propone di realizzare - pone in primo piano un’emergenza sempre più esplosiva.
Che i maltrattamenti fisici e psicologici siano un dramma attuale è ormai sotto gli occhi di tutti. Anche in questo territorio, dove i numeri dello sportello che raccoglie le richieste di aiuto sono impressionati.
Già nel 2019 erano stati affrontati quasi 200 casi, ma quest’anno sono già a quota 47, in un solo mese e mezzo. Solo ieri, martedì 18 febbraio, quattro donne si sono fatte avanti per uscire dall’incubo di botte e insulti. Le loro storie di sofferenza, fra poco, potranno raccontarle in questa stanza che altre donne hanno voluto finanziare per accoglierle come meglio sarà possibile.
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