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La sfilata di multe depositate sotto i tergicristalli fa impressione. E anche la rabbia è imponente dentro il piazzale dedicato a parcheggio gratuito per i pendolari della stazione Fs, in viale Venezia.

Da qualche giorno la polizia locale ha infatti ripreso e intensificato i controlli dentro l’area di sosta e i verbali staccati sono all’incirca una trentina ogni volta che la pattuglia si presenta.

In realtà le macchine posizionate in maniera tale da creare problemi a chi fa manovra fra gli stalli sono pochissime e, in quel caso, nulla da dire.

Mentre la maggioranza degli automobilisti sanzionati si lamenta «dell’accanimento» perché i loro mezzi personali sono semplicemente adagiati negli angoli del posteggio, lasciando spazi liberi al transito enormi.

Tuttavia il Comune, quando predispose il terreno ottenuto da Rfi, stabilì che comunque in certe zone nessuno possa sostare, anche se quegli spazi sembrano intuitivamente dei parcheggi, perché bisogna lasciare delle aree libere in caso di interventi di emergenza, ad esempio per i mezzi dei vigili del fuoco.

In pratica, chi entra nel parcheggio e non trova posto, non può approfittare di sistemazioni che sembrano “innocue” ma che in realtà non prevedono strisce disegnate.

Succede soprattutto nelle vicinanze dell’ingresso, sui due lati che corrono accanto alla cinta muraria, dove è quotidiana la presenza di auto lasciate lì da proprietari che, per non perdere il treno (in qualche caso per pura distrazione) tentano la sorte, sperando che non ci siano controlli o che, comunque, gli agenti siano clementi di fronte a una collocazione che in apparenza non crea problemi.

La stessa situazione, d’altronde, si registra nell’altra zona riservata gratuitamente ai pendolari dello scalo Fs, in via Rovereto, dove una striscia sterrata cattura ogni giorno una decina di macchine che pensano si tratti di una sistemazione legittima, scoprendo che non è così quando trovano il foglietto giallo sul parabrezza.

Marco Linari

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