SACCONAGO
«Qui siamo abbandonati»
Nel “serpentone” Aler di via Lamarmora residenti preoccupati da intrusi, umidità, crolli e topi

A Sacconago è noto come il Serpentone, il complesso di edilizia popolare che si snoda lungo via Lamarmora.
Nei giorni scorsi si è parlato di questo stabile anche per un caso di legionella che ha colpito (insieme al Covid) una residente. Ma i problemi nell’edificio di periferia (gestito da Aler) sono numerosi e si protraggono da tempo. E i residenti, ormai stanchi, li segnalano uno dopo l’altro. A cominciare dal più evidente: i due ingressi sono perennemente aperti, dalla mattina alla sera. «All’interno del palazzo si intrufola gente che risiede altrove – fa notare una famiglia -. Non ci sembra una cosa normale. Chiunque può entrare qui a proprio piacimento. Arrivano persone che non conosciamo e fanno i loro comodi lasciando anche rifiuti e immondizia in cortile».
Una rete di recinzione è completamente divelta e abbassata, così entrare è un gioco da ragazzi. Ma ci sono altri pericoli, perfino peggiori: «Si vedono in giro topi ed è capitato che cadessero pezzi di cemento da un balcone sopra l’altro, per fortuna senza gravi conseguenze, almeno fino a oggi: ma se dovesse ricapitare? Non possiamo aspettare che qualcuno si faccia male seriamente», aggiunge una residente.
«Ci sentiamo abbandonati: facciamo le segnalazioni ad Aler, loro ci rispondono ma poi passa troppo tempo prima che intervengano – continuano i cittadini -. Alcune situazioni rasentano l’assurdo: qui in cortile c’è un carretto abbandonato da quasi dieci anni. Apparteneva a un inquilino sfrattato perché non pagava. Questo mezzo occupa inutilmente uno spazio, ma noi non possiamo spostarlo».
Un’altra situazione che fa arrabbiare gli inquilini riguarda le frequenti perdite d’acqua, ben visibili sulle pareti esterne dell’edificio e pure nelle cantine, vistosamente segnate dall’umidità. «Ma c’è stata anche una perdita d’olio dalla centralina dell’ascensore», aggiunge un uomo che abita nello stabile. Sui muri poi risaltano un po’ dappertutto scritte, scarabocchi e anche bestemmie. «Gli autori sono gruppi di ragazzi che arrivano da fuori, perché in questa parte del caseggiato risiedono quasi esclusivamente bambini piccoli», nota una residente.
A proposito dei bimbi, c’è chi teme che possano farsi male nelle vicinanze del locale caldaia (che si trova in cortile) dal quale spuntano pezzi di ferro.
Insomma, le criticità sono davvero numerose. Molte anche di vecchia data. «Eppure paghiamo delle cifre non indifferenti per le spese condominiali – notano i residenti -. Almeno chiediamo in cambio una manutenzione adeguata».
I cittadini vorrebbero maggior tempestività: «Quando facciamo una segnalazione Aler ci risponde, ma poi non sempre trova soluzioni ai problemi. Il caso del carretto è emblematico: è lì da dieci anni e nessuno lo rimuove». Qualcun altro lamenta costi eccessivamente elevati per i riscaldamenti: «Andrebbero tarati meglio: c’è chi potrebbe pagare di meno perché abita in una posizione tale da non richiedere temperature particolarmente alte. Altre case invece sono più fredde e necessitano di riscaldamenti importanti».
Non c’è rabbia nelle parole dei residenti di via Lamarmora, ma solo la voglia di sentirsi un po’ più sicuri e tutelati nelle loro abitazioni. «Speriamo che un po’ alla volta i nostri problemi possano trovare soluzione. Non è bello aver paura che ti cada un calcinaccio in testa o entrino estranei in casa».
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