LA TESTIMONIANZA
«Riccardo vivo fino a 4 giorni fa»
L’intervento di una persona che resta anonima a “Chi l’ha visto?”

Novità sul caso di Riccardo Giuliani, 35 anni, scomparso da Busto Arsizio nella notte tra il 24 e il 25 aprile. Mercoledì sera a “Chi l’ha Visto?” è arrivata una telefonata da parte di una persona che vuole restare anonima: dice che fino a 4 giorni prima sapeva che Riccardo fosse vivo, ma non può dire altro. Una segnalazione che potrebbe essere attendibile, dal momento che lo sconosciuto al telefono sapeva il tipo di farmaco che assumeva Riccardo del quale non aveva detto a nessuno, nemmeno agli amici.
Nella puntata sono state mostrate le immagini della sua auto, ritrovata giovedì da una spettatrice a Sagnino, quartiere di Como. Sul sedile posteriore c’era il suo giaccone. Le forze dell’ordine hanno trovato il portafoglio con soldi e documenti. Il veicolo, una Wolkswagen Tiguan bianca, era in via Bontempelli, a ridosso di un boschetto. Il padre di Riccardo, Gianni, ha precisato che il figlio non è appassionato di montagna e ha anche problemi di salute, visto che deve assumere un farmaco salvavita. Secondo i carabinieri l’auto era ferma lì da un po’, come dimostrato dai dischi dei freni arrugginiti.
«È già qualcosa aver ritrovato l’auto, anche se mia moglie mi ha detto di non tornare a casa senza nostro figlio», ha detto Gianni. Per due giorni la zona è stata setacciata da carabinieri, unità cinofile, vigili fuoco, protezione civile, senza nessun esito. Nel periodo della scomparsa c’era la zona arancione, molta gente andava a passeggio. L’area non è molto vasta e intorno ci sono diverse abitazioni, ma gli inquirenti escludono che l’uomo sia da quelle parti. Qualcuno ha segnalato che in quella zona c’è un albergo abbandonato dove si rifugiano persone in difficoltà, ma anche lì nulla. La vicenda ha diversi punti oscuri: Riccardo è sempre stato un ragazzo tranquillo, con un lavoro a tempo indeterminato. «Mi sembra passata una vita, non 20 giorni ma 20 anni - ha commentato il padre - . Da quando è scomparso mio figlio non rido più». Tutto era partito dall’auto che non si era fermata al posto di blocco all’altezza di Legnano in direzione di Busto Arsizio alle 2,30 del mattino. Dopo 3 ore il telefono ha agganciato una cella a Milano e poi più nulla. La futura moglie (doveva sposarsi settimana prossima), che vive in un’altra città, lo vedeva solo un giorno a settimana.
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