LA STORIA
Busto, si travestono da ebrei e truffano russo
Banda di nomadi scoperta dalla Polizia
Si travestiva da ebreo osservante per accreditarsi agli occhi dell’immobiliarista russo a cui, dopo due anni di amicizia simulata, ha sottratto 700mila euro. Indossava la kippah a ogni incontro, vestiva sempre con camicie bianche e abiti neri, si annodava la barba come vuole la tradizione, si spacciava per magnate dell’oro svizzero. Invece era Goiko Jovanovic, nomade trentaquattrenne che artista delle truffe. Insieme ai complici Daniel Nikolic, Franco Jovanovic e Golub Markovic a marzo comparirà davanti al gup di Busto Arsizio per rispondere del maxi raggiro messo a segno nel 2017 in un ufficio fantasma di viale Rimembranze. L’imprenditore russo - assistito dall’avvocato Renato Musella - si costituirà parte civile. I difensori del quartetto - David Russo, Gianluca Fontana, Antonella Follieri e Gian Filippo Schiffano - decideranno in quella sede con quale rito essere giudicati.
Non fu un imbroglio ordito sui due piedi. Jovanovic conobbe il miliardario moskovita residente a Dubai nel 2015, all’hotel Armani di Milano. Qualche tempo dopo, ecco la proposta di una compravendita immobiliare, accompagnata da altre operazioni con al centro oro e altri preziosi: un raggiro da 700mila euro che si perfezionò in un ufficio di Busto Arsizio, comodo per la vicinanza allo scalo di Malpensa. Scoperto l’inganno, il russo si rivolse al commissariato di Busto che in breve risolse il caso.
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