INCIDENTI E POLEMICA
Viale Boccaccio, un circuito
Pericolo costante: «Il Velo Ok non basta, vanno come pazzi, mettete i dossi»
«Mettetevi qua fuori cinque minuti e guardate con i vostri occhi: sembra un circuito di Formula 1». Carmelo Pirri, titolare del bar Baby Blu di viale Boccaccio, all’esterno del proprio locale vede sfrecciare bolidi tutto il giorno. «Il pericolo è continuo, è arrivato il momento di mettere dei dossi. Le auto corrono all’impazzata ad ogni ora», afferma tra l’arrabbiato e lo sconsolato.
Chi vive e lavora da queste parti non si stupisce del fatto che ieri mattina, lunedì 29 aprile, sia successo l’ennesimo incidente, per fortuna dalle conseguenze non gravissime. «Purtroppo i rischi sono all’ordine del giorno», sottolinea ancora Pirri. «Quando le macchine corrono così forte, i pericoli si moltiplicano, è inevitabile che accada qualcosa. Per questo dico che bisognerebbe mettere dei dossi: bisogna pur fare qualcosa per rallentare la velocità».
D’altronde le statistiche fornite dalla polizia locale parlano chiaro: viale Boccaccio è l’arteria di Busto sulla quale si verifica il maggior numero di incidenti. E in decine di altre situazioni il sinistro è stato evitato solo per il rotto della cuffia. Dati che non stupiscono più di tanto, considerando le caratteristiche del viale, un lunghissimo e veloce rettilineo a doppia corsia che induce molti automobilisti a spingere (sbagliando) sull’acceleratore. Va detto che i controlli si stanno intensificando: «Quasi ogni giorno vedo la pattuglia della polizia locale» fa sapere Pirri.
La costante presenza delle forze dell’ordine è chiaramente un deterrente nei confronti degli automobilisti più indisciplinati, quelli ai quali basta prendere in mano il volante per sentirsi Hamilton o Leclerc. Ma è altrettanto evidente che non basta un posto di blocco per risolvere il problema. Per non parlare delle insidie a cui vanno incontro i ciclisti: «Utilizzare la bicicletta è da temerari – aggiunge il barista - non essendoci una pista ciclabile a disposizione, si pedala fianco a fianco con macchine e camion. Un pericolo unico».
Tornando alle quattro ruote, «è complicato anche immettersi sul viale dalle vie laterali: con le piante la visibilità è ridotta», nota il barista, mentre il Comune da tempo medita di sbarrare questi attraversamenti.
Le cose non migliorano – anzi - nei pressi della rotonda a fagiolo, all’incrocio tra i viali Boccaccio e Gabardi: «Attraversare la strada a piedi è un’autentica impresa», sottolinea Iole De Oliveira, che gestisce la tabaccheria di piazzale Kennedy, di fronte alla rotatoria. «Le auto corrono anche vicino alle strisce. Magari una rallenta, ma quella di fianco no: e il pedone rischia di essere investito. Poi questa è una rotonda molto particolare, spesso si verificano problemi per le precedenze. Lavoro qui da quattro anni e ne ho viste di tutti i colori». Anche la tabaccaia conferma che «i controlli da parte della polizia locale sono nettamente aumentati. Ma purtroppo non bastano, la gente continua a correre in maniera scriteriata».
I tentativi adottati finora per indurre gli automobilisti a rispettare i limiti non hanno sortito i risultati sperati. L’effetto dissuasore dei Velo Ok si è esaurito rapidamente (diciamo pure subito). E la prospettiva di prendere una multa salata non spaventa gli automobilisti più incoscienti.
«A questo punto metterei dei dossi», considera un residente. «Non saranno la soluzione di tutti i problemi, ma qualcosa fanno. Impensabile andare avanti così. Si rischia un incidente al giorno. Già dal mattino presto sfrecciano come missili. E gli attraversamenti pedonali – conclude amaramente il cittadino – sono inutili: chi ha il coraggio di attraversare la strada?».
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