SENTENZA
Busto, per Coop nessun risarcimento
Respinta la richiesta di 5,6 milioni per i ritardi nell’avvio del supermercato ed ex Borri. La replica: «Impugneremo»

La sentenza tanto attesa è arrivata ed è una doccia fredda per Coop Lombardia, che si è vista respingere la richiesta di risarcimento di 5,6 milioni presentata anni fa in relazione alla costruzione della rotatoria tra viale Duca d’Aosta e via Mameli.
Il testo, comprensivo di tutte le motivazioni legate ai diversi punti della richiesta di Coop, è abbastanza corposo.
Tre i temi contestati nella documentazione presentata nel 2019 da Daniele Ferré, presidente di Coop Lombardia: l’apertura del supermercato ritardata di un anno, la mancata riqualificazione dell’ex Borri, l’assenza di iniziative per mettere in sicurezza le palazzine che si affacciano su via Castelfidardo e via Pisacane, con possibili danni per i clienti e per chiunque transiti su quel tratto stradale.
Ogni richiesta è stata respinta e Coop dovrà oltretutto pagare le spese legali pari a circa 300mila euro, visto il coinvolgimento di diversi attori: oltre al Comune di Busto Arsizio, il sindaco Emanuele Antonelli, l’allora vicesindaco Isabella Tovaglieri, i dirigenti Claudio Vegetti (Polizia locale) e Monica Brambilla (Urbanistica), oltre alla compagnia assicurativa.
La difesa del Comune in sede civile è stata curata dall’Avvocatura di Palazzo Gilardoni, con i legali Maria Antonietta Carra e Michela Beretta, insieme con l’avvocato Raffaella Moroni del foro di Milano specializzata in vicende di questo tipo. Interpellato sulla vicenda, il sindaco Antonelli preferisce non commentare. Nel corso di questi ultimi quattro anni, di fatto, ogni parte ha già più volte precisato la propria posizione.
LA REPLICA
«Coop Lombardia prende atto della sentenza emessa dal Tribunale di Busto Arsizio, riguardante la richiesta di risarcimento per i ritardi nell’avvio del Supermercato di viale Duca D’Aosta e la mancata riqualificazione dell’area “ex Borri». «Per quanto ci riguarda - prosegue ancora la nota - le sentenze non si commentano, eventualmente si impugnano, come faremo presso il Tribunale competente».
© Riproduzione Riservata