SCONCERTANTE
Busto, don David aggredito allo stop
Ai Cinque Ponti il cappellano del carcere tamponato da un anziano che scende dall’auto e lo strattona

Porgere l’altra guancia, recita il Vangelo. Il cappellano del carcere ha seguito l’indicazione alla lettera ieri mattina, mercoledì 1 marzo. Tamponato allo stop, insultato dall’anziano automobilista che gli è andato addosso, strattonato e minacciato, don David Maria Riboldi ha invitato il settantenne alla calma, sconsigliandogli di dare retta alla moglie che lo aizzava. Voleva constatare se ci fossero danni e si è ritrovato disarmato del cellulare che il pensionato ha scaraventato in mezzo alla strada urlando «Ti denuncio per estorsione». A quanto pare il rissoso settantenne era convinto di trovarsi davanti al classico truffatore della strada, quello che simula incidenti con nonnini alla guida per poi raggirarli facendosi pagare cash un danno inesistente. Non si spiegherebbe altrimenti una reazione così aggressiva, ma don David è comunque sbigottito: «Non avrei mai immaginato di imbattermi in tanta aggressività, oltretutto immotivata tanto più che ero dalla parte della ragione». Il codice in effetti lo solleva da qualsiasi responsabilità. Ai Cinque Ponti, sulla bretella che piegando a destra porta verso il carcere, il sacerdote si è fermato per dare la precedenza a chi arriva da sinistra, ossia da Gallarate, e subito ha sentito la botta posteriore.
IL RACCONTO
«Sono sceso per capire cosa fosse successo e se ci fossero danni e l’automobilista mi è arrivato incontro inveendo e dandomi la colpa dell’incidente». Con rabbia crescente, l’uomo l’ha spintonato, gli ha strappato il telefono di mano, l’ha gettato e ha continuato a inveire con velate minacce. «Per fortuna sono riuscito a recuperare il cellulare prima che una macchina ci passasse sopra e ho fotografato la targa prima che l’automobilista se ne andasse. Deciderò se segnalare l’episodio alle forze dell’ordine. Oggi c’era troppa coda sia in commissariato che dai carabinieri, mi aspettavano i detenuti in carcere, loro hanno la priorità. E poi io non ho mai denunciato nessuno in vita mia».
OGGI A ROMA
Oggi il cappellano, il direttore del carcere Orazio Sorrentini e alcuni delegati della polizia penitenziaria saranno a Roma dal nuovo capo del Dipartimento di amministrazione penitenziaria Giovanni Russo per donargli il presepe realizzato nella casa circondariale di via per Cassano lo scorso dicembre con la collaborazione del Gruppo presepi di Marnate.
«È stato selezionato tra quelli vincitori del concorso nazionale e glielo omaggeremo con il cuore», conferma il sacerdote. Per il penitenziario di Busto si apre una nuova epoca: il trasferimento di Sorrentini a Fossombrone è ormai ufficializzato, al suo posto arriverà Maria Pitaniello dopo dieci anni trascorsi nell’istituto di Monza. E intanto si attende la nomina del garante dei detenuti. Le denunce possono aspettare.
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