CASO NAZIONALE
Busto, furbetti alla Capri. Arriva la Rai
Clienti che avevano mangiato ed erano fuggiti senza pagare. Dopo la denuncia del titolare della pizzeria, ecco le telecamere

È approdata sugli schermi di Rai 1 la storia della famigliola scappata dal ristorante pizzeria Capri di Busto Arsizio senza pagare il conto. La vicenda – raccontata nei giorni scorsi da La Prealpina – ha fatto letteralmente il giro d’Italia, fino a suscitare l’interesse della Rai. Nello specifico, della trasmissione “ItaliaSì”, in onda al sabato pomeriggio con la conduzione di Marco Liorni.
Nella puntata di ieri, sabato 4 marzo, Liorni si è collegato in diretta col ristorante “Capri”, per farsi raccontare da Luigi “Gino” Savino, il titolare del locale, ciò che è successo la sera del 12 febbraio. Ovvero lo stratagemma ideato da una famiglia apparentemente insospettabile (padre, madre e bambina) per non pagare la sontuosa cena appena consumata al “Capri”. Un menù a base di pesce, e dei più costosi: la famiglia non ha badato a spese (e adesso si capisce perché), ordinando ricci di mare, gamberoni e astice.
Poi il trucco: il padre ha finto di uscire a fumare una sigaretta (un classico), la moglie e la figlia nel frattempo si sono recate in bagno, prima di sgattaiolare fuori dal locale. Non senza aver lasciato una giacca sulla sedia, e quelli che potevano sembrare gioielli (in realtà dozzinale bigiotteria) in bella vista sul tavolo. Una sceneggiata che ha ingannato il personale.
Fatto sta che i disonesti clienti si sono eclissati senza pagare il conto da 200 euro. Ieri pomeriggio l’inviato di “ItaliaSì” Alessandro Banchero è arrivato al “Capri” con la troupe di Rai 1 per mettere in collegamento Gino Savino col conduttore Marco Liorni. È stata meticolosamente ricostruita la “scena del delitto”: sullo stesso tavolo occupato dalla famiglia scappata senza pagare sono stati posizionati i finti gioielli e la giacca (di scarsissimo valore) lasciata quella sera dai ladri sulla sedia per non insospettire il personale al momento della fuga.
E naturalmente è stato inquadrato il cartello che il ristorante ha deciso di esporre per evitare che in futuro si ripetano episodi simili: «I signori clienti che si alzano dal tavolo lasciandolo incustodito – recita l’avviso -, sono pregati di consegnare un documento alla cassa. In alternativa devono saldare il conto».
«Purtroppo – sottolinea Savino – ci troviamo costretti a prendere questi provvedimenti a causa di molteplici comportamenti disonesti che stanno avvenendo nel nostro locale». Nel collegamento “live” con Marco Liorni (iniziato poco prima delle 18 e durato qualche minuto), Gino Savino si è fatto portavoce di quei ristoratori che subiscono beffe di questo tipo: episodi incresciosi che accadono più spesso di quanto si possa pensare.
Il collegamento è stato preparato da Banchero e il cameraman con la massima attenzione ad ogni dettaglio: dalle luci alla disposizione degli oggetti, senza tralasciare neanche un minimo particolare. Il noto ristoratore bustocco, sollecitato dalle domande di Liorni, ha raccontato la storia in maniera spigliata e brillante, tanto da meritare i complimenti della troupe.
Savino era stato invitato a partecipare alla trasmissione direttamente negli studi Rai di Roma (“ItaliaSì” va in onda dal Centro di produzione tv “Raffaella Carrà” di via Teulada), ma gli impegni lavorativi gli hanno impedito di spostarsi da Busto nella Capitale. E così lo “Speakers’ corner” che caratterizza la trasmissione è stato metaforicamente allestito al “Capri”, poco prima che la sala si riempisse di clienti per la classica pizzata del sabato sera. Stavolta (si spera) senza brutte sorprese, né famiglie che si volatilizzano senza pagare il dovuto.
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