ESTATE BOLLENTE
«L’ozio in carcere fa impazzire»
Parla il cappellano dopo un altro tentativo di suicidio
Non si conclude la giornata senza un’emergenza in carcere. Mercoledì sera, 8 settembre, un detenuto maghrebino ha tentato il suicidio inalando il gas della bombola dei fornelletti ed è stato salvato in extremis. Ma non è fuori pericolo: i soccorritori lo hanno portato subito in ospedale ed è tutt’ora ricoverato nel reparto di rianimazione.
È l’ennesimo caso di un’estate bollente più che mai in via per Cassano. Lo conferma il cappellano, don David Maria Riboldi: «È la terza estate che trascorro a Busto ed è stata la peggiore. Continui tentativi di suicidio, aggressioni tra detenuti, aggressioni ai poliziotti, proteste eclatanti. La verità è che i problemi si sono moltiplicati e c’è solo una via per arginarli: ripristinare la socialità, le attività formative, le iniziative educative, il confronto con figure propositive. Non è solo una questione di maggiori casi psichiatrici da gestire: è che chiunque, se lasciato tutto il giorno su una branda senza fare nulla, impazzirebbe».
Il cappellano non parla in linea astratta e teorica. Lui sopperisce con cento idee alla paralisi in cui i quattrocento ospiti del penitenziario bustese vegetano dall’esplosione del virus. Proiezioni di film, cineforum per riflettere e poi i corsi. «Quello organizzato in occasione del Ramadan è stato molto partecipato e intenso, ma ancora di più quello che si è appena concluso, un laboratorio di fotografia a cui hanno aderito numerosissimi, in una mescolanza di culture, etnie e lingue che ha generato un clima creativo e sereno, in cui le differenze non hanno generato le tensioni che si registrano di solito, bensì arricchimento». Da quel corso nascerà il calendario del 2022. Don David è certo: «Bisogna promuovere la socialità e le iniziative, mi chiedo perché da anni si sia dimenticato lo sport, soprattutto il calcio. Mi chiedo perché non ripartano gli articoli 21, ossia i permessi di lavoro esterno con rientro alla sera. Sono opportunità che fanno la differenza».
In effetti la cattività non è mai un giovamento per qualsiasi essere vivente. Oggi pomeriggio nella casa circondariale arriveranno l’europarlamentare Isabella Tovaglieri e il senatore Stefano Candiani, la cui visita è stata richiesta dai sindacalisti della Uilpa polizia penitenziaria, affinché portino sui tavoli politici le istanze di chi vive e lavora dietro le sbarre.
«La società civile - concorda il cappellano - dovrebbe farsi maggiore carico della realtà carceraria e non ignorarla. Dentro ci sono persone private degli affetti, che non avevano punti di riferimento prima e che ne hanno ancor meno dopo la detenzione. Meritano la possibilità di essere recuperati. Serve anche la rete esterna. A Busto la pasticceria Colombo si è resa disponibile per accogliere un detenuto in misura alternativa e così ha fatto l’Orso Verde. Con la cooperativa Valle di Ezechiele cerchiamo di creare relazioni e ora abbiamo una sostenitrice in più accanto ai reclusi: la conduttrice Adriana Volpe, che è venuta a farci visita mettendosi a disposizione».
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