A TEATRO
Valentina Lodovini sul palco
L’attrice di cinema e tv al Manzoni di Busto in “Have a dream”

Per molti è Maria, fidanzata e poi moglie di Alessandro Siani in “Benvenuti al Sud” e “Benvenuti al Nord”, per altri uno dei volti più interessanti della fiction tv, da “Distretto di polizia” a “Incantesimo”. Valentina Lodovini, è però anche altro. Ovvero attrice di teatro, a volere essere precisi formatasi prima al Laboratorio Teatrale di Valeria Ciangottini, indimenticabile ragazza sulla spiaggia nell’ultima scena della “Dolce vita” di Federico Fellini, e “solo” dopo al Centro sperimentale di cinematografia. Quanto sia brava anche sul palco lo sa bene chi l’ha vista in “Tutta casa, letto e chiesa” («un onore ma anche un dovere portare in scena questo testo di Dario Fo e Franca Rame, mi piacerebbe recitarlo anche nella loro Varese») e lo scoprirà chi domani sera sarà al Manzoni di Busto Arsizio per vederla in “I have a dream - Le parole che hanno cambiato la storia”, un reading importante (un evento, anche perché in assoluto ultima data del tour) che divide con Ivano Marescotti.
Vi eravate conosciuti sul set de “La giusta distanza”, di Carlo Mazzacurati, suo primo film da protagonista?
«Sì ma in quell’occasione ci eravamo solo incrociati, per me lui era già Ivano Marescotti, che ho continuato a seguire stimandolo professionalmente e umanamente. Quando mi hanno proposto “I have a dream” ero già più che convinta dal testo, scoprire che accanto avrei avuto Marrescotti ha reso il mio “sì” ancora più entusiastico».
Cosa ci farete sentire?
«Passaggi di alcuni dei più significativi discorsi pronunciati da sedici persone che hanno contribuito a cambiare la Storia. Il titolo richiama Martin Luther King ma proporremo anche Pericle, Demostene, Gandhi, Fidel Castro e Mandela, per citarne qualcuno. Tutti pensieri importanti, ideali alti, parole per gli orecchi, la mente e il cuore, una buona medicina specie in tempi come i nostri contrassegnati da parole più in libertà che di libertà».
Teatro che conta dunque, non c’è più spazio per il cinema?
«Certo che c’è ma finché posso i film li scelgo io. Ho detto no a certi copioni perché volevo evitare di finire etichettata come la reginetta della commedia all’italiana. All’orizzonte c’è però un film che, al pari di “Tutta casa, letto e chiesa” e “I have a dream” per il teatro, mi appassiona totalmente ma per scaramanzia preferisco non parlarne».
Lei è anche appassionata di calcio. Davvero, come si dice, grazie a Pier Paolo Pasolini?
«Adoro da sempre Pasolini e tra le cose meravigliose che ha scritto figurano anche quelle sul calcio. Sono quelle che mi hanno portato a interessarmi a questo sport. Sono orgogliosamente bianconera. È il colore della maglia della squadra di San Sepolcro, il luogo della mia infanzia e della mia adolescenza, uno dei posti dell’Italia di provincia che adoro. È anche il colore della Juventus, qui non c’entra Pasolini ma mio zio».
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