LA DENUNCIA
Busto, molestie a ragazza incinta: medico ai domiciliari
Sequestrati computer e tre telefonini dell’uomo: trovate foto che ritraevano pazienti all’interno del suo studio

La scena evoca le trame del cinema trash anni Ottanta: un dottore nel suo ambulatorio medico riceve una paziente e le salta addosso. Ma non era il set di un film di Pierino quello in cui è piombata la giovane straniera, in stato di gravidanza, all’inizio di ottobre. E da ieri, mercoledì 22 novembre, il medico di base che l’avrebbe molestata durante la visita è agli arresti domiciliari in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Stefano Colombo su richiesta del pubblico ministero di Busto Arsizio, Martina Melita. Stando a quanto raccontato nella denuncia sporta ai carabinieri, la sudamericana in un pomeriggio di un mese fa si recò nello studio portando con sé la figlia del suo compagno, di appena otto anni. Del resto aveva bisogno solo di un certificato di malattia che non aveva richiesto al termine della visita di cinque giorni prima, quindi contava di sbrigarsela in fretta.
LE MOLESTIE
Il quarantatreenne la ricevette con una premessa: «La bambina resta fuori, non ha la mascherina e questa è la mia regola». Il dottore si informò sulle condizioni di salute, la donna disse di avere ancora dolori addominali e lui, scrupolosamente, si offrì di controllarle la pancia per escludere anomalie cliniche. Invitata a scoprirsi, la futura mamma avrebbe esposto le parti essenziali ma a quel punto l’indagato le avrebbe tolto le scarpe e pure i pantaloni e poi avrebbe iniziato a toccarla nelle parti intime snocciolando turpiloqui fin troppo espliciti e morbosi. La giovane avrebbe protestato alzando la voce, ripetendogli «basta, basta» e lui invece l’avrebbe incalzata con domande pruriginose.
LA FOTO
Appena ha avuto la possibilità di scendere dal lettino la paziente avrebbe cercato di raccogliere in fretta gli indumenti ma il medico - adducendo finalità diagnostiche - l’avrebbe fatta chinare in avanti e l’avrebbe fotografata con il telefonino. Urlando disperata sarebbe scappata verso la sedia e si sarebbe rannicchiata tremando e piangendo. Il dottore le avrebbe chiesto di non raccontare a nessuno quell’episodio perché «sono un bravo medico, do tanti giorni di malattia» e avrebbe insinuato che fosse lei a provare attrazione per lui.
LA CARTELLA “NUDITA’”
Fuori dall’ambulatorio, con la bambina in macchina, chiamò il compagno per sfogarsi, avendo cura di non impressionare la bambina. Questo è quanto la sudamericana ha riferito agli inquirenti. Il pm Melita ha subito disposto una perquisizione nello studio e il sequestro di tre cellulari e un computer: c’era la foto scattata alla vittima ma ce n’erano anche altre 2.852 salvate nella cartella «nudità». Tra quelle, 52 ritraevano pazienti all’interno del suo studio.
LA QUERELA DEL 2022
Non solo. A marzo del 2022 un’altra mutuata aveva sporto querela per un episodio identico per cui proprio oggi il quarantatreenne comparirà davanti al gup. La ragazza si era rivolta a lui per problemi respiratori, disse di averne anche di intestinali e lui ne avrebbe approfittato per ispezionarla con scatto fulmineo nelle parti intime nonostante lei si opponesse. Il pubblico ministero dispose una consulenza medico legale per verificare l’idoneità di quella pratica e l’esito fu sfavorevole per lui. L’uomo però, in sede di interrogatorio, si difese dando della squilibrata psichica alla giovane. La nuova contestazione non sembra deporre a suo vantaggio, ma sarà il gup a decidere.
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