IL CASO
Busto, spunta un’antenna tra le case
Borsano chiede spiegazioni al sindaco Antonelli sul nuovo ripetitore
«Perché installare un ripetitore proprio a ridosso delle abitazioni, quando tutt’intorno c’era un ampio spazio?». Se lo chiedono, senza nascondere un certo malcontento, alcuni residenti della zona di via Val Vigezzo.
Quartiere Borsano. Da qualche settimana, chi abita in questa strada della periferia sud di Busto Arsizio si è ritrovato a dover convivere con l’antenna di un operatore di telefonia. Presenza che non passa inosservata. «Nessuno ci ha detto nulla: è stata una sorpresa della quale avremmo fatto volentieri a meno», dicono i residenti. I quali hanno preso carta e penna per chiedere chiarimenti al sindaco Emanuele Antonelli. I borsanesi di via Vigezzo, a dir poco perplessi, hanno rivolto al primo cittadino due interrogativi. Primo: sono stati effettuati tutti i controlli del caso? Secondo: se sì, perché costruire a ridosso delle case, quando esiste un intero campo?
FUORI DALLA FINESTRA
Dall’oggi al domani, guardando fuori dalla finestra, gli abitanti di via Val Vigezzo si sono trovati la vista parzialmente ostruita dalla torre. Comprensibili, dunque, i loro dubbi e le loro domande. Il sindaco si è comunque interessato e, dopo aver fatto eseguire una verifica, ha rassicurato i cittadini sulla non pericolosità del ripetitore per la salute: l’infrastruttura è stata valutata da Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), che ha appurato l’inesistenza di condizioni tali per cui l’attivazione potrebbe provocare il superamento dei limiti di esposizione, e dei valori di attenzione previsti dalla normativa vigente.
ULTERIORI VERIFICHE
In ogni caso, per maggior sicurezza, il sindaco ha invitato l’ufficio Ecologia a effettuare ulteriori verifiche quando l’impianto sarà operativo. Obiettivo: riscontrare il rispetto dei dati previsionali comunicati.
LA POSIZIONE SCELTA
Dal punto di vista della salute, dunque, non dovrebbe esserci problemi. Nondimeno rimane il disappunto dei residenti sulla posizione scelta per installare il ripetitore: a dieci metri da una casa abitata.
Tutto questo, aggiungono i cittadini, «avendo a disposizione ettari di terreno liberi e lontani dalle abitazioni». Inoltre: «Provate a pensare di aprire la finestra della vostra casa e trovarvi di fronte un ripetitore di venti metri di altezza. A prescindere dall’impatto elettromagnetico, che sarà sicuramente a norma di legge, bisognerebbe valutare anche l’effetto visivo ed economico degli immobili adiacenti». Il timore è che diminuisca il valore degli immobili. Senza dimenticare i non trascurabili aspetti estetici della questione.
Conclusione: «Considerando la vasta disponibilità dei terreni circostanti, il ripetitore poteva essere tranquillamente posizionato un centinaio di metri più avanti, mantenendo sempre un facile accesso per le manutenzioni, ma almeno garantendo un minimo di distanza dalle abitazioni».
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