TRAGEDIA DI NATALE
Morte in cartiera, condannati due manager
Vittima uno studente di 18 anni, Alessandro Giani, che precipitò in un buco nel pavimento durante un gioco con due amici

Cinque anni dopo la tragedia in cartiera, arriva la condanna per Marcello Pedroni e Antonio Colombo: quattro mesi di arresto per il reato (contravvenzionale) di omissione di lavori in edificio che minaccia in rovina.
Il giudice Giulia Pulcina ha invece assolto i rappresentanti legali di Prealpi Servizi - difesi dagli avvocati Massimo Pellicciotta e Cesare Cicorella - dall’accusa dell’omicidio colposo di Alessandro Giani, il diciottenne che il 22 dicembre del 2015 entrò con gli amici nella spettrale ex Mayer per giocare alla guerra con le molotov. A febbraio la corte d’appello aveva assolto anche i due giovani per la morte di Giani, condannandoli solo per la fabbricazione di materiale esplodente. Il pubblico ministero Laura Martello, che ha seguito tutta l’istruttoria dibattimentale, aveva chiesto due mesi in più.
I tre studenti, quel freddo e buio giorno di inizio inverno, decisero di recarsi all’interno del rudere perché quello era - e forse lo è tutt’ora - un punto di ritrovo per chiunque volesse provare il brivido dell’avventura. L’ex fabbrica, da una quarantina d’anni, era considerata (e quindi a tal fine usata) una location di architettura industriale, meta di appassionati fotografi, un ambiente decadente in cui organizzare rave party, un campo di battaglia adatto al soft air (simulazioni belliche con armi ad aria compressa) e buono pure per il motocross.
I tre giovani quel pomeriggio ebbero un’altra infelice idea: riempire di benzina bottigliette di vetro, accenderle e scagliarle nell’oscurità dell’edificio decrepito. Alessandro non si accorse di una trappola insidiosa: cadde all’improvviso da una falla del pavimento della fabbrica abbandonata, utilizzata dagli operai per gettare il cascame in fase di produzione. Quella buca era però invisibile, colpa del buio pesto e del tappeto di detriti, rifiuti e cartacce che ricoprivano il suolo. Fece quindi un volo da un piano all’altro della cartiera, una caduta di circa sei metri che ebbe conseguenze devastanti: il diciottenne venne portato in ospedale a Varese con un trauma cranico, lesioni alla colonna vertebrale, alla milza e anche al peritoneo. Non c’erano speranze di sopravvivere e infatti spirò il pomeriggio di Natale.
Il pubblico ministero Luca Pisciotta - che ora è in servizio alla procura di Nola - avviò così l’indagine per omicidio colposo a carico degli amici del giovane e dei vertici della Prealpi Servizi, la partecipata responsabile della struttura. Ma addebiti per il decesso di Alessandro non ne sono stati riscontrati.
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