SERIE C
Annata finita o no? Pro Patria in bilico
Tigrotti undicesimi, c’è il “rischio” playoff. L’algoritmo spinge in alto i biancoblù, post-season possibile. Gozzano retrocesso: «Faremo ricorso, uccidono un club sano»
Pro Patria ai playoff? Quello che fino a qualche settimana fa sembrava utopistico, potrebbe diventare realtà. Il Consiglio federale di ieri, infatti, ha aperto uno spiraglio per la partecipazione dei tigrotti alla post-season. Potere del tanto discusso algoritmo studiato dalla Federazione per rendere omogenee le classifiche e rimediare alle disparità nel numero di partite disputate.
Applicando questo modello matematico, la Pro Patria, tredicesima in classifica nel momento in cui è stata sospesa (definitivamente) la regular season - scavalca di slancio Como e Pistoiese, insediandosi così all’undicesimo posto: l’algoritmo proietta infatti i tigrotti a quota 46,769 punti, a fronte dei 46,352 della Pistoiese e i 46,143 del Como.
Ovviamente l’undicesimo posto, di per sé, non dà il pass per i playoff, ma qui entra in gioco un’altra variabile, ovvero la finale di Coppa Italia di Serie C tra la Juventus Under 23 e la Ternana (in programma sabato 27 giugno in gara secca): i giovani bianconeri sono decimi in classifica, e qualora vincessero il trofeo libererebbero un posto per i playoff. Posto che spetterebbe appunto alla Pro Patria.
Per la squadra di Ivan Javorcic si aprirebbe dunque la prospettiva di affrontare il Siena nel primo turno della post season (al via l’1 luglio). Attenzione, però. In questa particolarissima stagione i playoff sono facoltativi: una società può decidere di rinunciarvi senza incorrere in sanzioni e penalizzazioni. A questo punto, dunque, la vera domanda è: la società del presidente Patrizia Testa accetterà di proseguire la stagione, sobbarcandosi gli ingenti oneri richiesti dal protocollo sanitario?
Non solo: come detto la Pro Patria accederebbe ai playoff solo in caso di vittoria della Coppa Italia da parte della Juve. Vale la pena tornare a far allenare la squadra (con tutti i costi del caso, certo non irrisori) col rischio di dover ordinare un nuovo “rompete le righe” se il 27 giugno fosse la Ternana ad aggiudicarsi la coccarda tricolore? Il direttore Sandro Turotti per ora non si sbilancia in un senso o nell’altro: «È un argomento che non ho ancora affrontato col presidente - sottolinea il dirigente biancoblù -. Vedremo nelle prossime ore: non voglio aggiungermi alla lista di quelli che parlano senza basarsi su fatti concreti. Posso solo dire che non è una bella giornata per il calcio: non si può essere felici quando viene interrotto un campionato per pandemia. Tre squadre stanno vivendo il dramma sportivo della retrocessione senza potersi giocare le proprie carte fino in fondo. Non è una bella pagina».
A questo proposito, una delle tre retrocesse in D, il Gozzano (le altre sono Rieti e Rimini), non ci sta e attacca la Figc: «Hanno deciso di uccidere calcisticamente e aziendalmente una società virtuosa - recita una nota del club cusiano -. Ma non ci daremo per vinti e tuteleremo i nostri diritti in tutte le sedi». Insomma, com’era prevedibile le decisioni del Consiglio si trascineranno dietro malcontenti e ricorsi. Nei prossimi giorni sarà più chiaro anche il lotto delle effettive partecipanti ai playoff.
La stessa Robur Siena, eventuale avversaria della Pro Patria, appare in fortissimo dubbio. «Con queste regole una ripartenza è molto difficile» ha detto nei giorni scorsi il medico dei toscani Domenico Di Mambro.
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