LA BRAVATA E IL PENTIMENTO
Canegrate: cercano di derubare l’edicolante, poi le scuse
Gruppo di ragazzini prova a scappare col portamonete del negoziante, un sedicenne li convince a chiedere perdono
Prima una “bravata” e poi le scuse, grazie anche all’intervento di un ragazzo poco più grande ma, evidentemente, ben più maturo. È la storia, in breve, del tentato furto ad opera di alcuni ragazzini, avvenuto nello scorso fine settimana, all’edicola della stazione di Canegrate. Tutto si è risolto in un “mea culpa” generale, con il perdono della vittima e con una bella lezione di senso civico data ai giovani responsabili.
LE FIGURINE E IL PORTAMONETE
La vicenda è avvenuta nei giorni scorsi, nel tardo pomeriggio, quando un gruppo di adolescenti, tra i 13 e i 14 anni, composto da maghrebini e da un italiano, ha chiesto delle figurine all’edicolante. Mentre quest’ultimo si è girato per un secondo, uno dei ragazzi ha afferrato il porta monete dell’edicolante posto sul bancone. Ne è nata una leggera colluttazione con urla e il lancio di alcuni giornali. I ragazzi sono poi corsi via attraverso il sottopassaggio pedonale in direzione di via Garibaldi, ma senza aver rubato nulla. Uno è stato subito bloccato da una signora che, a quanto pare lo conosceva, con la minaccia: «Conosco i tuoi genitori, glielo dico!». Gli altri tre sono scappati più in là.
L’INTERVENTO DEL SEDICENNE
È a questo punto che è entrato in scena Loris, 16 anni, un giovane il quale si è reso protagonista di un atto di grande coraggio e civiltà. «Ho assistito alla scena mentre stavo andando all’oratorio San Luigi» ha raccontato il giovane: «Con la mia bici, anche portandola a braccio sugli scalini del sottopassaggio della stazione, ho inseguito i ragazzi dopo che il primo era stato già fermato da una donna. Si erano rifugiati in una pizzeria dove li ho raggiunti. Una volta che ero con loro, ci ho parlato e ho cercato di fargli capire che avevano sbagliato e certe cose non si fanno. Il più piccolo si è messo piangere, capendo di aver fatto una stupidaggine. Il più grande mi diceva cose in arabo che non capivo, ma alla fine sono riuscito a convincerli a tornare all’edicola e a scusarsi».
A TESTA BASSA
Tutti e quattro, con la testa bassa, hanno chiesto “perdono” alla vittima che aveva già chiamato i carabinieri: ha comunicato loro che non sarebbe stato necessario alcun intervento. Non ha nemmeno sporto denuncia. «Mi hanno detto che non volevano rubare nulla - racconta l’edicolante - e che doveva essere uno scherzo. Volevano in sostanza pagarmi con i miei stessi soldi. Non ne sono convintissimo e, comunque, son cose che non si fanno. Ma dopo quello che è successo spero che abbiano imparato la lezione».
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