STAGIONE VENATORIA
Roccolo, ricomincia la battaglia
Torna la caccia e c’è chi ricorda i pallini finiti contro le case o sulle piste ciclabilie chiede più responsabilità: dopo gli incidenti degli anni scorsi i residenti sono preoccupati

L’autunno è alle porte, e come accade tutti gli anni in questo periodo inizia la stagione venatoria. Da ieir, infatti, le doppiette sono tornate in azione anche in gran parte del territorio dell’Alto Milanese.
Le operazioni di caccia riguardano pure i parchi locali di interesse sovracomunale della zona con il Roccolo, con i suoi 1.595 ettari, quello dei Mulini con 500 ettari e quello dei Mughetti, esteso su 1.460 ettari, di cui una parte ricadente anche sul territorio di Cerro Maggiore.
Convivenza difficile
Come sempre tornerà a riproporsi il problema della difficile convivenza tra i cacciatori e i normali avventori delle aree protette, come podisti, ciclisti e persone a spasso con il cane. In particolare in passato, soprattutto nella zona del Roccolo tra Canegrate, Parabiago e Busto Garolfo si sono registrati eventi spiacevoli, come pallini che hanno sfiorato le abitazioni o le piste ciclabili. Resti di cartucce erano stati rinvenuti persino nella pista da mountain bike a ridosso del centro sportivo canegratese di via Terni, dove si allenano anche i bambini. Di feriti, fortunatamente, non se ne sono mai registrati, ma tutto ciò è bastato per scatenare numerose lamentele, anche tenendo presente che in vari punti del Plis sussistono delle zone a divieto di caccia come quelle di ripopolamento e cattura, segnalate con tabelle bianche, le zone di rifugio e ambientamento, segnalate con tabelle rosse, e le fasce di rispetto previste dalla normativa. Si tratta di aree dove non si può assolutamente sparare. Proprio la direzione del Roccolo ha emanato un avviso dove ricorda agli utenti che : «L’attività venatoria all’interno del parco è consentita ai sensi della normativa vigente, in quanto i Plis non rientrano tra le tipologie di aree protette in cui è vietata la caccia». I cacciatori mireranno soprattutto ad animali come il coniglio selvatico o la minilepre (molto diffusi nelle nostre zone dove hanno anche creato grattacapi agli agricoltori), il fagiano comune e la starna, questi ultimi allevati e rilasciati in determinati periodi. La caccia potrà essere esercitata fino al 31 gennaio, con esclusione dei giorni di martedì e venerdì, da un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto. È vietata nel raggio di 100 metri da immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro, a distanza inferiore a 50 metri da vie di comunicazione ferroviaria e da strade carrozzabili, eccettuate le strade poderali ed interpoderali, quelle agro-silvo-pastorali, nonché consortili o vicinali ad uso pubblico. È inoltre vietato sparare da distanza inferiore a 150 metri sempre in direzione di luoghi abitati o strade. In zona le sezioni di Federcaccia sono quasi una ventina, praticamente una in tutti i comuni dell’Altomilanese.
L’impegno di Federcaccia
Se tra i tanti cacciatori ogni tanto ce ne é qualcuno un po’ imprudente che non rispetta le regole di cui abbiamo appena scritto, va anche ricordato che la caccia è un hobby consentito dalla legge e che spesso permette di tenere in equilibrio le specie animali. Inoltre, sono spesso le sezioni di Federcaccia ad occuparsi di ripopolamento o di dare da bere agli animali, ma anche di operazioni di pulizia dei boschi o di piantumazione di alberi come spesso fatto in particolare dai gruppi di Canegrate e San Giorgio su Legnano. Insomma la convivenza tra tutti gli utenti dei Plis durante la stagione venatoria è possibile purché si rispettino le normative e si ricorra a tutta la prudenza del caso.
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