IL GIALLO
Capizzi, indagata la convivente
L’autopsia conferma: ucciso con un proiettile di piccolo calibro. Sequestrata una pistola alla donna, nell’inchiesta anche il suo amante

Maurizio Capizzi, il quarantottenne trovato morto il 31 dicembre scorso davanti al cimitero di Nerviano, sarebbe stato ucciso con un colpo di pistola al torace. A confermarlo sono i primi esiti dell’autopsia svolta all’obitorio di Lambrate. Nel polmone sinistro è stata infatti trovata l’ogiva di un proiettile di piccolo calibro. La procura di Milano aveva comunque già aperto un fascicolo per omicidio volontario in concorso, iscrivendo nel registro degli indagati la sua convivente e un conoscente. Inizialmente la causa della morte dell’uomo era stata classificata come suicidio per avvelenamento, per le condizioni in cui era stato trovato il corpo. Solo successivamente era stato notato il piccolo foro sul torace. Alla donna indagata per concorso in omicidio volontario assieme al suo conoscente, che a quanto si apprende sarebbe l’amante, per la morte di Maurizio Capizzi, è stata sequestrata dai carabinieri, coordinati dai pm Alberto Nobili e Roberta Colangelo, una pistola di piccolo calibro. Ora gli investigatori dovranno verificare se si tratta della stessa arma da cui è partito il proiettile, la cui ogiva è stata trovata all’altezza del torace, nel corpo dell’uomo, 48 anni di origine siciliana residente a Legnano, trovato cadavere davanti al cimitero di Nerviano all’alba del 31 dicembre scorso. Per ora i due indagati, Elena Re e Flavio Sermasi, sono indagati per l’omicidio a piede libero. Ma l’uomo da martedì sera è in stato di arresto per detenzione di droga perché nella sua abitazione sono stati trovati oltre 3 chili di cocaina.
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