PARLA IL PRESIDENTE
Caporalato? «Aiutiamo il prossimo»
Gli sviluppi dell’inchiesta sulla Onlus Medical Air
Caporalato sulle ambulanze per il trasporto dei dializzati? È questa l’ipotesi su cui sta indagando la Guardia di Finanza di Varese, che nei giorni scorsi ha sequestrato beni e denaro contante per 23.000 euro al presidente della Medical Air Onlus, già stata oggetto di accuse nel 2019, Berardino Lastaria, noto anche a Marchirolo dove gestisce una pizzeria.
Truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, oltre a intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro: sono questi i reati ipotizzati dal sostituto procuratore della Repubblica Flavio Ricci nel fascicolo aperto a carico di Lastaria, presidente dell’associazione varesina che effettua il servizio di trasporto dei pazienti nefropatici verso gli ospedali per conto dell’Asst Sette Laghi, con la quale ha stipulato un’apposita convenzione.
Servizio effettuato formalmente con dei volontari, ma che in realtà - secondo l’accusa - sarebbe prestato da personale dipendente, quindi retribuito, e che peraltro sarebbe stato sfruttato, approfittando delle loro condizioni di bisogno.
Il sequestro è stato eseguito nei giorni scorsi, ma la vicenda è emersa ieri, lunedì 17 maggio, quando in Tribunale a Varese è stato discussa l’istanza di riesame presentata dal suo difensore, l’avvocato Alberto Caleffi, finalizzata a ottenere la restituzione dei beni.
In realtà, una parte di essi, ovvero telefono, computer e alcune carte prepagate, è già stata dissequestrata;
restano invece «sigillati» i circa 23mila euro in contanti trovati in una cassaforte. Soldi che, secondo il legale, altro non sono che i risparmi di una vita di lavoro e i proventi della pizzeria, necessari per pagare i dipendenti.
Il Tribunale si è però riservato di decidere sull’istanza.
«Non ho fatto nulla di male, ho sempre aiutato il prossimo - si difende il numero uno della Medical Air - mi dicono che uso la onlus come una ditta? Ma ho regolare convenzione con l’Asst, che garantisce un rimborso per ogni trasporto. Non lucriamo su nulla, allora dovrebbero inquisire tutte le onlus».
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