LA STORIA
Capra a zonzo a Beata Giuliana, mistero sulla proprietaria
Trovata zoppicante e senza segni di riconoscimento a Busto Arsizio. È stata curata e affidata alla presunta padrona

Zoppicava per le vie di Beata Giuliana, a Busto Arsizio, confusa e senza alcun segno di riconoscimento. È successo diversi giorni fa, il 21 luglio scorso per l’esattezza: nel tardo pomeriggio, una capra dal manto scuro ha attirato l’attenzione di automobilisti e residenti, richiedendo l’intervento dei vigili del fuoco. L’animale, fermato all’incrocio tra via Meda e via dei Villini, ha richiesto il coinvolgimento di alcuni volontari del servizio veterinario dell’Ats di Gallarate e della polizia di Stato. Ma ha destato perplessità la sua cessione a un presunto proprietario, avvenuta senza conferme ufficiali sull’effettiva appartenenza. «È gravissimo», sostiene Sara D’Angelo, presidente dell’odv Vitadacani.
GIRO DI TELEFONATE
A raccontare i fatti è Alexia Sozzi, residente a Busto Arsizio e contattata da uno dei presenti all’avvistamento della capra. «Mi hanno chiamata perché conosco diverse associazioni di animali», spiega Sozzi, che dopo un giro di telefonate ha raggiunto Vitadacani di Magnago e ha chiesto la possibilità di prelevare e ospitare la capra nel loro santuario di animali. In attesa di una conferma da parte dell’odv, la bustocca si è recata di persona a Beata Giuliana, dove poco dopo le 18 ha avuto modo di constatare con i propri occhi lo stato del quadrupede: «Sembrava malata, ma soprattutto non aveva nessuna marca auricolare, nessun segno di riconoscimento, che sarebbe obbligatorio per legge».
MACELLO CLANDESTINO
A quell’ora la capra era già stata messa in sicurezza dai vigili del fuoco, che nel frattempo hanno allertato l’Ats alla quale si deve l’arrivo a Beata Giuliana del veterinario: Sara D’Angelo più tardi ci ha parlato su iniziativa di Sozzi. Giunto sul posto, il medico ha somministrato un antinfiammatorio all’animale, comunicando di aver individuato la presunta proprietaria. Si tratterebbe di un’allevatrice nota in zona, in quanto nel 2016 era stata condannata per aver gestito insieme con il figlio un macello clandestino a Malpensafiere, dove venivano inflitte sevizie e crudeltà ingiustificate agli animali.
MARCHE AURICOLARI
«Non mi è sembrato un iter molto corretto», commenta ora Sozzi, chiedendosi su quali basi sia stata stabilita la proprietà. Il veterinario ha cercato di rassicurarla in merito all’assenza di marche auricolari, asserendo che in ogni caso la proprietà riceverà una multa per essere venuta meno all’obbligo di legge. Per fare chiarezza, però, la bustocca ha contatto la polizia e all’arrivo di una volante il medico ha fornito un’altra spiegazione: per legge, l’identificazione non è obbligatoria per gli animali sotto i sei mesi. «Ma se la capra ha meno di sei mesi, allora non ci sarà nessuna multa», osserva Sozzi.
VICENDA CONFUSA
E così, la capra è stata consegnata alla presunta proprietaria, nonostante l’assenza di documenti che attestassero la proprietà. La vicenda resta confusa. E lascia molti dubbi negli animalisti intervenuti.
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