OMICIDIO MALTESI
Carol e la sentenza: «Una vergogna, non è stata fatta giustizia»
La condanna a 30 anni di Davide Fontana lascia attoniti familiari e genitori della ventiseienne uccisa e fatta a pezzi. La zia: «Lascio tutto nelle mani di Dio»
«Non ci capacitiamo di questa decisione. Come è possibile non riconoscere le aggravanti?», si chiedono gli avvocati Annamaria Rigo e Veronica Villani, legali di parte civile del figlio di Carol Maltesi, Carlos, e del padre del bambino, Marco Bonfante, dopo la sentenza per l’omicidio della ventiseienne Carol Maltesi: 30 anni a Davide Fontana, il bancario di Rescaldina reo confesso del delitto. Quindi, niente ergastolo. «Non ce lo saremmo mai aspettati, ci consulteremo con la procura per impugnare la sentenza», commentano gli avvocati uscendo dall’aula.
LO SFOGO DELLA ZIA
«È una vergogna, fra dieci anni potrebbe già essere fuori. Ho addirittura paura a dirlo a mia sorella, che è già in condizioni disastrose», si sfoga Anna, la zia della ventiseienne originaria di Sesto Calende. «Non è stata fatta giustizia, mia nipote è morta a ventisei anni. Lascio tutto nelle mani di Dio, sono senza parole. Ci aspettavamo l’ergastolo, anche se a mia sorella non interessava la pena, perché tanto niente le riporterà Carol. Ma così non è giusto».
IL PAPA’ DEL PICCOLO CARLOS
Se ne è andato sconsolato anche Marco Bonfante, l’ex compagno della ventiseienne che da gennaio 2022 cresce da solo il figlio Carlos. Il bambino viveva con lui e i nonni a Verona, ma Carol provvedeva alle spese di mantenimento e trascorreva almeno un weekend al mese con lui.
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