IL CASO
Il Comune blocca i conti agli evasori
Recupero forzato in 40 casi: cifre dovute dai mille ai duemila euro
Una quarantina di conti correnti bloccati, nel corso del 2019, per pignorare somme dovute al Comune, i cui importi variano dai mille ai duemila euro.
Un provvedimento che non ha precedenti in zona (il primo caso noto riguarda Roma, ndr), messo in atto da oltre un anno per combattere l’evasione tributaria.
Laddove non si riscontravano problemi d’indigenza, attraverso l’interazione coi Servizi sociali, l’Ufficio Tributi ha proceduto coi pignoramenti: «Ma la trafila è stata lunga, perché bisognava aspettare i tempi dei solleciti e della cartella esattoriale – spiega il responsabile del Servizio Finanziario Paolo Consonni – Questi casi, comunque, non sono stati gestiti da noi bensì da un concessionario esterno, incaricato del recupero crediti».
Nel calderone non ci sono soltanto Imu, Tasi e Tari non saldate negli anni pregressi, malgrado sia stato sollecitato più volte il pagamento, ma anche la mensa scolastica: molti genitori, infatti, continuano ad accumulare debiti non pagando i buoni pasto, a scapito di chi, anche con sacrifici, fa di tutto per essere in regola.
L’evasione ha suscitato un acceso dibattito in consiglio comunale, quando alcuni esponenti politici si sono detti indignati del fatto che la cifra da recuperare sia così alta: al punto che qualcuno, sottolineando che gli evasori non si curano del danno procurato alla collettività, li ha definiti «disonesti, non furbetti».
È stato accertato che l’evasione riscontrata è del 10 per cento, vale a dire circa 700mila euro. Per questo l’assessore alle Finanze Cinzia Banfi ha precisato: «Stiamo facendo di tutto per sollecitare i pagamenti, anche dando la possibilità di rateizzare gli importi: speriamo così, nel 2020, di far rientrare crediti importanti».
La capogruppo della maggioranza Alessandra Agostini (Pd), richiamando anche il tema dell’evasione nazionale, ha stigmatizzato: «Queste persone che non pagano le tasse, pur essendo in grado di farlo, aumentano sempre più. È una questione di mancanza di senso civico che ricade, a cascata, sull’intera popolazione. Lo vediamo a livello nazionale e, nel nostro piccolo, a livello locale, non riuscendo a smantellare un problema che va a discapito di tutti i cittadini onesti che pagano regolarmente, magari facendo anche grandi sacrifici».
L’Ufficio Tributi fa sapere che spesso viene rateizzato l’importo evaso: fino a 60 rate, che permettono l’estinzione del debito nel giro di qualche anno. In ogni caso, per far pagare gli evasori talvolta si deve procedere col fermo amministrativo dell’auto oppure, appunto, col pignoramento dal conto corrente della quota dovuta. Non sono casi frequenti, per fortuna, ma l’amministrazione è così determinata che può arrivare anche a questo.
© Riproduzione Riservata