COLONIE
Trenta gatti randagi da sterilizzare
Le gattare catturano le femmine e i volontari danno da mangiare ai mici: «Serve uno sportello di riferimento»

Una trentina di gattini sono già nati, altri stanno per venire alla luce. E chissà quanti ne arriverranno nei prossimi mesi se le cose non cambiano abbastanza in fretta.
Sta diventando esplosiva, se non sul piano igienico-sanitario quanto meno su quello numerico, la situazione dei gatti randagi di Cassano.
Sette le colonie registrate in modo ufficiale in municipio dallo scorso novembre, per un totale di almeno un centinaio di mici di strada ai quali ora si aggiungono le nascite delle ultime settimane. Ma il conteggio è di certo al ribasso e dalle gattare arriva l’appello: «Cassanesi, grazie per la vostra disponibilità a sfamare gli animali, ma qui servono sterilizzazioni».
LE VOLONTARIE
La questione è semplice. Lo scorso anno le sette ragazze che in maniera volontaria cercano di prendersi cura degli esemplari che vivono in libertà sul territorio hanno incontrato una persona che aveva cominciato a dare da mangiare a qualche micetto per poi ritrovarsi con 58 cuccioli attorno a casa. Una situazione insostenibile di cui si vuole evitare il ripetersi, anche se i numeri delle ultime settimane non sono rassicuranti.
Da qui l’invito di “Monica la gattara”, come si definisce lei stessa: «Ringraziamo le persone per ciò che fanno per gli animali perché c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Oltre al cibo, però, occorre segnalare al Comune la presenza dei gruppi di gatti che si formano e serve sterilizzare le femmine». Non di meno, anche per coordinare le operazioni, c’è bisogno di un riferimento, qualcuno a cui rivolgersi per segnalare il formarsi di nuove colonie o a cui chiedere indicazioni su come muoversi. Quanto meno in attesa che vada in porto la riorganizzazione del gattile di via Gasparoli che si era messa in moto nei mesi scorsi, ma che poi ha subìto una battuta d’arresto con lo scoppio dell’emergenza sanitaria. «Serve una specie di sportello per i diritti degli animali», rimarca Monica.
STERILIZZARE
Le gattare stanno cercando di catturare le femmine e pagare di tasca propria le sterilizzazioni, fintanto che non riprenderanno le procedure disposte attraverso gli enti di tutela della salute pubblica. Ma il numero delle micie va oltre la loro portata. «Siamo solo sette», ricorda la cassanese.
La situazione è delicata per molti aspetti: igienico-sanitario prima di tutto, ma anche di sicurezza per gli animali e di rapporti tra vicini di casa. Dei circa trenta gattini appena nati, ad esempio, venticinque appartengono a un’unica colonia ed è chiaro che una tale popolazione felina possa risultare sgradita a qualcuno che abita nelle vicinanze. Contenere la crescita, quindi, significa anche prevenire gesti violenti ai danni degli animali.
© Riproduzione Riservata