VIAGGIO NEL CANTIERE
Castello di Belforte: «Progetto esecutivo entro fine 2025»
Illustrato il futuro del rudere: diventerà un polo museale. Intanto, si lavora al recupero di un affresco forse opera del maestro Galdino
La fine del 2025 sarà il momento della verità: entro quella data sarà presentato il progetto esecutivo per la riqualificazione del Castello di Belforte. In altre parole, sapremo come sarà utilizzato l’edificio che ospitò l’imperatore Federico Barbarossa. Cosa vedremo nei suoi spazi, nei suoi cortili, nelle sue stanze, sotto i suoi portici. Come, insomma, si presenterà a varesini e turisti quando verrà riaperto. Dopo il vaglio della Soprintendenza, con cui il Comune di Varese già si confronta, e le verifiche tecniche, sarà bandita la gara e poi partiranno i lavori.
PROPRIETÀ DEL COMUNE
È la roadmap presentata, ieri mattina, venerdì 19 settembre, dal sindaco Davide Galimberti, dall’assessore alla Cultura Enzo Laforgia e dai tecnici del Comune. Presente anche una delegazione del Consiglio di quartiere di Belforte e Manuela Lozza, presidente della commissione Cultura, oltre che segretaria cittadina del Partito democratico. Non mancava neppure una grande esperta del bene, la giornalista Laura Pantaleo Lucchetti. La progettualità illustrata al Castello è resa possibile dai 5 milioni di euro giunti, tre anni fa, al Comune di Varese, dall’allora ministro dem della Cultura, Dario Franceschini, attraverso il fondo Grandi Progetti Beni Culturali. Un recupero quanto mai necessario e urgente, quello del “castrum” di Belforte, vittima di lunghi anni di degrado e di abbandono, che ora ha davanti la prospettiva di tornare a essere un bene comunale fruibile (la sua proprietà è totalmente di Palazzo Estense) e ospitare un “polo museale”, come scritto nel bando dei 5 milioni. Lo spazio è ampio, il progetto esecutivo è imminente, le idee per il futuro dell’edificio presto saranno svelate. Ad occuparsene sarà la ArcheoEd di Massimiliano D’Ambra, che curerà il progetto annunciato dal sindaco. Ma nel frattempo fervono i restauri. In particolare, si sta restaurando un affresco sul muro dell’edificio centrale del Castello, sotto al portico: l’effige devozionale di una Madonna del Latte, affiancata da San Rocco e San Sebastiano, due santi ai quali sono state rivolte per secoli preghiere di intercessione per i malati. Un’immagine murale suggestiva, ora liberata da antichi strati di pittura, che viene datata tra Quattrocento e primi del Cinquecento, e attribuita al tratto raffinato di Galdino da Varese (del quale tuttavia non sono state individuate, al momento, firma e data dell’affresco). Al dipinto stanno lavorando due restauratori di vaglia, la belfortese Rossella Bernasconi e Piero Lotti. Un affresco di cui si conosceva l’esistenza, ma non se ne potevano apprezzare adeguatamente i dettagli, che riemergono grazie all’intervento di restauro in corso.
L’articolo completo sulla Prealpina di sabato 20 settembre in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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