DOPPIA TRAGEDIA
Castronno: morto anche l’uomo
Si è spento nella notte il compagno di della donna trovata senza vita dalle bambine di 8 e 12 anni: uccisi forse da un cocktail di farmaci e alcol
Anche Gianluca Macchi non ce l’ha fatta. Nel corso della notte il cuore dell’uomo di 45 anni, compagno di Elena Gambino trovata morta ieri mattina dalla figlia dodicenne di lei e dalla sorella minore di otto anni (figlia di entrambi) si è fermato.
Troppo gravi le condizioni in cui era stato trovato e subito dopo soccorso dal personale del 118 allertato dalle bambine terrorizzate dopo aver fatto la terribile scoperta, la madre immobile sul divano, l’uomo steso accanto, che rantolava agonizzante.
È l’epilogo straziante di una tragedia consumata nei venti metri quadrati del soggiorno al secondo piano della villetta in cui la famiglia viveva da quando Elena, insegnante di inglese madrelingua, figlia di un’americana, l’aveva ereditata dal padre.
Ora solo l’autopsia sui due corpi potrà stabilire l’esatto motivo di questa tragedia che lascia sole le due bambine - ieri affidate alla nonna paterna - se come si è ipotizzato in un primo momento sia stato un cocktail di farmaci e alcol a uccidere l’uomo e la donna che i vicini descrivono come felici, «Una bellissima famiglia».
Elena insegnava a Legnano, all’istituto Tirinnanzi, Gianluca era modellista in un’azienda di occhiali della zona, stavano insieme da una decina d’anni, poco dopo che la donna aveva concluso la sua storia d’amore con il primo compagno, padre della figlia maggiore.
Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Luca Petrucci, sono affidate ai carabinieri. Sono arrivati i nuclei, da Varese e Saronno, specializzati in rilievi scientifici, e i militari della tenenza di Tradate, guidati dal tenente Sebastiano De Iannello. La casa non presentava segni di effrazione; si è escluso subito il coinvolgimento di persone dall’esterno.
La prima ipotesi formulata dagli inquirenti è che la coppia abbia abusato delle sostanze l’altra sera, dopo che le due bambine erano andate a letto. Nella casa sarebbero state trovate diverse bottiglie di alcolici, una appunto lì vicino al divano, e confezioni di psicofarmaci. Sulla presenza anche di sostanze stupefacenti, gli inquirenti hanno mantenuto il riserbo, limitandosi a spiegare che sono in corso accertamenti di vario tipo. Nello studio-salotto al secondo piano, risalta una libreria con opere di spessore: classici, volumi di storia e di filosofia. Ma le condizioni in cui è stata trovata l’abitazione non farebbero pensare ad una grande cura. Sarebbe stato infatti riscontrato un po’ di disordine, forse occasionale, di certo stridente rispetto alla qualità dell’arredamento.
I carabinieri hanno perlustrato i tre piani della villetta rosa che ha anche un secondo ingresso, sul retro, usato abitualmente dalla famiglia perché più comodo verso il parcheggio esterno dove lasciavano l’auto. Gli inquirenti vogliono anche capire se l’assunzione contemporanea di alcol, farmaci ed eventualmente droga, fosse un’abitudine o un fatto isolato. Si tende ad escludere che la coppia volesse, con quel mix, compiere un gesto estremo. Tutte risposte che potrebbero arrivare dall’inchiesta, ma che certo non potranno ridare i genitori alle due bambine.
© Riproduzione Riservata


