VOLLEY
Caterina, la sorella predestinata
Da talentuosa “figlia di Bosetti” a colonna dell’Italia che ha trionfato alle Olimpiadi

Il Trofeo delle Regioni del 2007 si è giocato a Chianciano Terme e ad assistere alle partite della Lombardia guidata da Alberto Moscato a bordocampo c’era sempre una ragazzina minuta. Non faceva parte della squadra ma non perdeva l’occasione nei riscaldamenti e dopo le partite di mettere piede in campo e di palleggiare con le altre. «È la figlia di Bosetti, la sorella di Lucia, è del ‘94. È già più forte delle altre ma non posso farla giocare perché è troppo giovane» - raccontava il tecnico. È stata la prima volta che ho visto Caterina Bosetti su un campo da volley.
PREDESTINATA
Che fosse una predestinata s’è scoperto nei due anni successivi: il Trofeo delle Regioni lo ha potuto giocare e ne ha vinti due consecutivi, aggiungendoci una messe di scudetti giovanili. Rimanendo però sempre la talentuosa “sorella di Lucia” finché il 21 novembre del 2009 Caterina Bosetti, a 15 anni, viene tesserata dal Villa Cortese che ha stretto un rapporto con Orago: da qualche tempo si stava allenando con la prima squadra al fianco di campionesse come Berg ed Aguero. E proprio una squalifica della fuoriclasse italo cubana dà a Marcello Abbondanza l’occasione di farla debuttare in serie A1. È il 6 dicembre quando il Villa gioca sul campo delle campionesse d’Italia di Pesaro e Caterina, schierata titolare firma 9 punti personali, gioca con autorevolezza senza avvertire la pressione ed è decisiva nella vittoria cortesina. Quel giorno è nata una stella.
PRODIGIO DI PRECOCITA’
Caterina è un prodigio di precocità perché al lavoro in palestra di papà Peppino e mamma Franca che già hanno costruito Lucia giocatrice di livello internazionale, unisce un talento innato. Nel 2012 a 18 anni vive la sua prima Olimpiade al fianco della sorella: «Ero inconsapevole» - ha raccontato. Chiusa l’esperienza con il Villa, ha il coraggio di mettersi in discussione emigrando in Brasile nell’Osasco e poi in Turchia al Galatasaray. Novara la riporta nel cammpionato italiano ma la prima esperienza in maglia Igor non funziona. Arrivano poi Piacenza e Casalmaggiore senza arrivare a trofei e infine, la maturità la trova ancora a Novara in quattro stagioni nelle quali supera del tutto l’infortunio al ginocchio, e torna ad essere protagonista in maglia azzurra.
IL CONFRONTO CON LUCIA
Nel confronto a distanza con Lucia, con la quale è stata compagna di squadra solo un anno, quello della terza finale scudetto del Villa Cortese, fino a ieri pomeriggio era la sorella che ha vinto meno. Anche perché il confronto con una delle giocatrici più vincenti, tra scudetti e Coppe a livello di club del volley italiano era complicato. Ma ieri ecco il sorpasso con la medaglia più desiderata della storia del volley italiano conquistato con una prestazione sontuosa. Di quelle che non si raccontano coi numeri dei tabellini ma che chi ne “capisce” ha visto quanto sia stata fondamentale a demolire pezzo pezzo gli Stati Uniti.
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