MAFIA PUGLIESE
Prepara la vendetta, arrestato a Malpensa
In borsa un Kalashnikov, ventisettenne in manette
Non ha fatto neppure in tempo a mettere i piedi sul piazzale dello scalo che subito la Polaria l’ha portato in carcere a Busto: Valerio Capogna, ventisettenne che ha trascorso gli ultimi mesi del 2019 agli arresti domiciliari a Cavaria, risponde di detenzione illegale di armi (un kalashnikov e altre pistole semiautomatiche), aggravata dalle finalità mafiose in concorso con il fratello Pietro, titolare per un lungo periodo di un negozio di prelibatezze gastronomiche a Cardano al Campo, tutt’ora domiciliato a Cavaria ma rinchiuso a Teramo. Valerio, una volta liberato da ogni restrizione, si era allontanato dalla zona, andandosene a Siviglia ad aprire un ristorante.
Ma gli investigatori gli stavano addosso. Stando alla direzione distrettuale antimafia pugliese lui e Pietro avevano pianificato la vendetta per l’omicidio del padre Vito, capo clan di Andria assassinato lo scorso 25 luglio nel quadro di una cruenta guerra tra cosche baresi e l’avrebbero attuata a breve. Giorni, al massimo settimane, tanto che all’inizio di febbraio l’attività dei carabinieri del Ron e del Nor di Andria hanno subito una netta accelerazione.
Non è ancora chiaro, nel quadro investigativo, se in quel territorio sia in atto una faida tra le famiglie Capogna - Griner (Vito Griner venne ammazzato poche settimane prima di Capogna senior) o se si tratti di una guerra con il clan Pistillo - Pesce, che potrebbe essere in corsa per il controllo totale del mercato della droga in tutta Andria.
Il piano dei fratelli Capogna, in tal caso, sarebbe servito per rafforzare il sodalizio criminale di appartenenza e consolidare la propria potenza sul territorio, anche con la disponibilità delle armi. Del resto è dal 2005 che in quell’area si muovono commandos di fuoco spietati, in lotta per il predominio dei business tanto illeciti quanto remunerativi: iniziando dal tentato omicidio di Giuseppe Fortunato alla gambizzazione di Michele Sgaramella per poi passare all’attentato dinamitardo contro Giammarino Todisco, che ha movimentato le cronache lo scorso 10 agosto.
Mercoledì 19 Valerio Capogna è comparso davanti al gip Nicoletta Guerrero ma si è avvalso della facoltà di non rispondere.
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