L’EX CENTRO DIREZIONALE
Whirlpool, ore decisive
Trattative serrate per la vendita: la piscina aperta in estate

Sono in corso serrate trattative tra alcuni investitori e la Whirlpool, la multinazionale degli elettrodomestici, per la cessione del centro direzionale dismesso a Comerio.
«Sono in attesa di novità che potrebbero essere imminenti - spiega il sindaco Silvio Aimetti -. Auspico che entro l’estate sia individuata una soluzione che sia possibile incontrare gli investitori. Nel Pgt che abbiamo approvato, tre sono le macrodirettrici a cui è stata destinata la grande area: lo sport, la salute, la riabilitazione da una parte considerato l’aumento della popolazione anziana, l’innovazione e l’imprenditorialità dall’altra, non solo come interesse manifatturiero, ma come ricerca e sviluppo, e infine la residenzialità anche in funzione di chi vi opererà. Funzioni che possono conferire un’identità precisa all’area ed essere fattori di rilancio anche occupazionale ed economico. Da un sito così incantevole e così appetibile, può iniziare un progetto pilota, di riconversione nel segno della sostenibilità. Sarà un’operazione di restituzione che darà ossigeno alla nostra zona».
Il primo cittadino sottolinea che nel frattempo, da quando la sede del gruppo Emea dal marzo 2017 è stata trasferita a Milano, l’area è stata sorvegliata e mantenuta in ottime condizioni dall’azienda, che ha cambiato sede, ma non l’ha abbandonata.
A disposizione dei cittadini quest’estate sarà la piscina, creata ai tempi di Giovanni Borghi, fondatore della Ignis, e sempre molto frequentata. Questo, secondo un accordo tra il Comune e Whirlpool. «La scelta - spiega il primo cittadino - vuole favorire le persone che quest’estate non potranno allontanarsi dalla residenza per le vacanze e chi desidera utilizzare questa possibilità, concessa dall’azienda. E’ segno, inoltre, dei rapporti che continuano con Whirlpool, da quando abbiamo intrapreso il progetto Comerio new life».
Il progetto è nato dal protocollo d’intesa scaturito da un gruppo di lavoro che ha visto la presenza dell’Università dell’Insubria e della Liuc, con la partecipazione di enti pubblici ed esponenti dei mondi della cultura e del volontariato allo scopo di ottenere un quadro dettagliato dei bisogni del territorio. «C’è grande attesa - conclude Aimetti -, dopo che è dato vita a un processo così elaborato, che ha richiesto tempo ed energia».
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