CORONAVIRUS
Milano e Varese “maglie nere”
In Lombardia 920 nuovi contagi, più di metà nel capoluogo. Positivi raddoppiati nella nostra provincia, ma calano nettamente ricoveri e vittime

Mentre è in pieno corso la trattativa Governo-Regioni per organizzare la fase2, l’aggiornamento odierno del contagio sul territorio lombardo, fornito come di consueto dalla Regione (solo le nude statistiche, archiviate almeno per il momento le conferenze stampa dell’assessore Gallera o dei suoi colleghi di giunta), ci ricordano inequivocabilmente che stiamo ancora vivendo nella fase 1.
Il totale dei nuovi positivi sul territorio regionale fa registrare una nuova crescita, torna a sfiorare le mille unità dopo il calo di sabato 25 e soprattutto regala la poco gradita palma della provincia con il dato più negativo, dopo la città metropolitana di Milano che raddoppia in un giorno il dato di ieri (facendo registrare oltre la metà dei nuovi positivi lombardi) a Varese, con un +60 ben peggiore del precedente +31. Con un numero di tamponi processati minore - ancorché sempre consistente - rispetto a sabato, 10.857 contro 12.642.
Scendendo nel dettaglio,il totale dei contagi in Lombardia sale a 72.889 con un aumento di 920 unità, mentre sono ancora positive le cifre di pazienti ricoverati (8.481, meno 8) e di pazienti in terapia intensiva (706, -18). I decessi sono stati 56, l’aumento meno consistente delle ultime settimane per un totale di 13.325, bene anche il numero dei pazienti dimessi, 890.
Passando all’analisi territoriale, detto che in tutte le province eccetto Milano l’aumento di positivi è stato inferiore alle cento unità, torna ad essere critica la situazione del capoluogo, che segna 463 nuovi contagi per un totale di 18.371 nella città metropolitana e 241 all’interno dei soli confini urbani (totale 7.788). Tutt’altro che positiva, come detto, la situazione di Varese, che sfiora il raddoppio di contagi rispetto a sabato, 60 contro 31 per un totale di 2.467.
FASE 2
«Bene le richieste avanzate al governo
da Anci e dalle Province. Vanno esattamente nella direzione dei provvedimenti che Regione Lombardia ha già assunto con lo stanziamento di tre miliardi di euro per investimenti spalmati tra il 2020 e il 2022, partendo proprio dal finanziamento di 400 milioni per Comuni e Province, che sono certamente in grado di cantierizzare da subito i lavori e quindi dare immediatamente ossigeno ai comparti produttivi».
Così il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e
Massimo Sertori, assessore agli Enti Locali, Montagna e piccoli Comuni, commentano le richieste formulate al premier Giuseppe Conte, prima della riunione della cabina di regia in programma tra pomeriggio e serata, in cui si chiedono certezze su alcune questioni fondamentali per gestire la cosiddetta “Fase 2” e si invita a puntare su Comuni e Province per la ripresa degli investimenti pubblici.
Fontana e Sertori valutano positivamente «anche la richiesta di semplificazione per le fasi burocratiche al fine di rendere ancora più celeri gli interventi, così come la richiesta di avere un piano chiaro sulla ripresa delle attività e la certezza della fornitura di mascherine acquistabili ad un prezzo fisso e calmierato, considerato che molte persone torneranno a lavorare e avranno bisogno di poterlo fare in sicurezza».
«Sono tutte richieste di buonsenso - concludono Fontana e
Sertori - che vanno nella stessa direzione che stiamo portiamo avanti a livello regionale e che auspichiamo saranno attuate anche del governo».
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