CORONAVIRUS
Nuovi casi a Saronno e Cassano
Due persone si sono presentate al nosocomio di piazza Borrella. In aumento i posti in terapia intensiva in Lombardia. Fontana: «Combattiamo i giorni più difficili»

Altri casi di positività al Coronavirus in provincia di Varese: nella giornata di ieri, lunedì 2 marzo, l’epidemia ha fatto la sua comparsa anche nel Saronnese e a Cassano Magnago, ma gli ospedali della zona non si sono fatti prendere in contropiede, dato che il nosocomio di Saronno era già stato predisposto un percorso separato per evitare diretti contatti fra i pazienti “normali” e quelli sospetti di essere alle prese con il virus.
Mentre a livello di Azienda ospedaliera Valle Olona (della quale fa parte Saronno come Busto Arsizio) è stata anche predisposta una unità di crisi presieduta dal direttore generale Eugenio Porfido, che tiene contatti costanti con gli altri ospedali del circondario e le autorità sanitarie regionali.
Per chi è positivo, il percorso è stato definito in modo preciso: la scelta per chi si presenta o viene indirizzato agli ospedale dell’Asst Valle Olona (Saronno, Busto, Gallarate, Somma lombardo) è di trasferire tutti a Busto Arsizio dove sono stati predisposti tre settori di assistenza, in base alla gravità del paziente.
Due persone sono sotto osservazione dopo essersi presentate per una forte influenza all’ospedale saronnese di piazza Borella. Il tampone effettuato su un pensionato di Uboldo ha dato esito positivo: è stato subito trasportato all’ospedale bustocco, in attesa dell’esito del secondo tampone, che dovrebbe essere disponibile in giornata. Intanto è stato attivato il protocollo d’azione predisposto per circostanze di questo genere: sono state preavvisate le autorità comunali e le forze dell’ordine che operano sul territorio.
Se ci sarà conferma della positività, si andrà a ricostruire tutta la rete di contatti dell’uomo, le persone interessate saranno a loro volta sottoposte a tampone e sarà chiesto loro di restare a casa in auto-isolamento.
Lo stesso potrebbe succedere a Saronno per il secondo paziente sospetto, al quale è stato effettuato il tampone; si attende l’esito nelle prossime ore.
Stesso discorso per i due coniugi, anziani di Cassano Magnago, che sono risultati positivi al tampone e sono stati ricoverati a Busto Arsizio: in questo caso è stato il sindaco Nicola Poliseno ad informare i concittadini, con una lettera aperta: «Le autorità sanitarie hanno predisposto tutte le misure necessarie previste dai protocolli del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di sanità, per la ricerca dei contatti diretti. Non c’è bisogno di allarmismi».
I POSTI IN TERAPIA INTENSIVA AUMENTANO
Il contagio avanza, ma rallenta. L’ultimo bollettino di ieri sera, lunedì 2 marzo, rilasciato dalla Protezione Civile conferma 1835 contagi in Italia, di cui la metà non presenta sintomi. L’epidemia avanza, ma rallenta. Il 10% dei pazienti sarebbe in terapia intensiva. Ecco dunque che Regione Lombardia sta recuperando posti da dedicare ai pazienti di Coronavirus: fino a ieri i posti in terapia intensiva erano 240 a cui se ne sono aggiunti una cinquantina messi a disposizione dalla sanità privata. Previsto un nuovo aumento con il recupero anche dei blocchi di chirurgia, per un totale di 250 posti, come spiega l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera: «Il vero punto debole è la terapia intensiva e per questo la Regione ha stanziato 40 milioni per l'acquisto di respiratori mobili, i cosiddetti Cpap (respiratori)».
Sempre Gallera questa mattina a Mattinocinque ha dichiarato: «Abbiamo invitato gli over 65 a ridurre la loro attività e ad uscire meno da casa perchè il 53% dei positivi, 1.254 in Lombardia, ha più di 65 anni ma il 70% di chi va in terapia intensiva è sopra questa soglia di età ed è la fascia più a rischio soprattutto di gravi complicanze».
SCAPPA DA OSPEDALE, DENUNCIATO
Un settantunenne positivo al Coronavirus è scappato dall’ospedale Sant'Anna di Como ed è ritornato a casa in taxi nella provincia di Bergamo. Il tutto, riferiscono i media locali, è successo nella mattinata di ieri, lunedì 2 marzo.
L’uomo era stato trasferito dalla Bergamasca a Como ed era ricoverato in isolamento nel reparto di malattie infettive. Ma ormai si sentiva bene e quindi, dopo il controllo di primo mattino, ha preso le sue cose, chiamato un taxi ed è tornato a casa a Casnigo. Quando in ospedale si sono accorti della sua assenza, durante il giro di visite, hanno avvisato i carabinieri.
I militari di Bergamo sono andati nella sua abitazione e lo hanno denunciato per inosservanza ai provvedimenti dell’autorità. Il tassista che, ignaro, lo ha accompagnato a casa ha deciso di mettersi in auto quarantena e sta valutando di denunciarlo.
I GIORNI PIÙ DIFFICILI
«Stiamo combattendo i giorni più difficili», parola del presidente lombardo Attilio Fontana. A Mattinocinque il governatore regionale ha aggiunto: «Nello spazio di due o tre giorni si avrà un’idea se i contagi cominceranno a rallentare o addirittura a decrescere».
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