CORONAVIRUS
Varese quasi come Milano
L’aumento dei tamponi provoca un balzo nei positivi: nella nostra provincia sono 1.830, 2.356 nel capoluogo Vittime a quota 202, ricoveri in netta crescita

Il martedì è per tradizione una giornata difficile sul fronte dei dati dell’emergenza Covid-19. Dopo il rallentamento domenicale, che si traduce in dati più bassi al lunedì, l’aumento del numero dei tamponi porta a contabilizzare solitamente un numero molto maggiore di contagi. E così è stato puntualmente oggi in Lombardia, anche se i 38.283 tamponi processati (totale quota 3.606.814), più del doppio rispetto a quelli di ieri, non sono certo un record. La cosa si traduce in ogni caso in 8.448 contagi (totale dal 21 febbraio 333.356), con un indice di positività simile a 24 ore fa (22% contro 22,8), mentre il numero degli attuali positivi torna a salire (+4.228, totale 156.567) senza però sopravanzare quello dei guariti (4.018, 157.121).
Cifre tutt’altro che rosee anche per i decessi, 202 (il numero più alto da almeno una decina di giorni, il totale sale a 19.668) e i ricoveri, con 894 pazienti nelle terapie intensive (e un +38 che è circa il doppio degli ultimi cinque giorni) e 8.151 negli altri reparti (+250).
Brutte notizie anche per quanto riguarda la suddivisione provinciale dei contagi: Varese si conferma probabilmente l’area dove l’emergenza è ai livelli maggiori, con 1.830 nuuovi contagi (totale 33.006) contro i 2.356 (124.670) del capoluogo. Se un aumento rispetto alle ultime due rilevazioni era previsto e prevedibile, siamo fortunatamente lontani dal record di +3.081 di sette giorni orsono. Alle spalle delle prime due province, molto distanti, troviamo Como (+1.024), Brescia (+894) e clamoroso anche il dato di Sondrio, che in 24 ore conta 508 contagi, più del 10 per cento del conto totale dall’inizio della pandemia (4.886). Non va sottovalutato che nella provincia valtellinese risiedono circa 180mila abitanti, circa un quinto dei 900mila di Varese e Monza, 28 volte in meno dei 3milioni abbondanti della città metropolitana di Milano.
Una conferma che, probabilmente, la richiesta di far “retrocedere” la Lombardia da zona rossa ad arancione è al momento quantomeno prematura.
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