IL FOCOLAIO
Covid, undici casi al Molina
Le positività nel reparto subacuti. Il presidente Castelletti: «Sono asintomatici vaccinati, non ospiti della rsa»
I primi sette anziani positivi al Covid sono stati trasferiti all’ospedale di Circolo giovedì 11 novembre, altri quattro sono stati scoperti ieri, venerdì 12: il focolaio da cui è partita l’infezione si è verificato al reparto subacuti della Fondazione Molina di viale Borri.
A spiegare con esattezza la situazione è il presidente della struttura, Carlo Maria Castelletti, affiancato dal direttore sanitario Giuseppe Ferrari: «Il reparto subacuti ospita pazienti provenienti da vari ospedali che non possono tornare a casa per continuare le terapie, per esempio in caso di polmonite. Quindi vengono qui dove restano ricoverati per un massimo di 30 - 40 giorni - spiega il dottor Castelletti, che da tre mesi è alla guida di una delle più grosse realtà del settore in Lombardia, con 460 ospiti suddivisi in vari nuclei, 500 dipendenti, un’assistenza medica garantita lungo l’arco delle 24 ore - Quello dei subacuti è un reparto sanitario a tutti gli effetti, non una rsa, con 22 posti letto; possono essere ricoverati anche dei giovani. In questo caso si tratta di persone anziane, tutte dai 70 agli 85 anni, vaccinate con entrambe le dosi, asintomatiche tranne in in un caso nel quale c’era già una pregressa patologia per insufficienza respiratoria».
Pone l’accento sui vaccini, Castelletti, considerandoli, come sostiene la pratica medica più avanzata, l’unica arma che abbiamo per evitare i casi gravi di Covid e la morte. Tanto che gli ospiti della casa di riposo, la rsa, stanno ricevendo ora la terza dose, al ritmo di circa 100 inoculazioni a settimana.
«Come abbiamo scoperto i positivi? Con i tamponi, che facciamo di continuo per garantire la salute di tutti. E questo anche se per i pazienti da ospitare tra i subacuti chiediamo in dimissione dall’ospedale di provenienza un tampone negativo eseguito non più di 24 - 48 ore prima - spiega il presidente - Noi però, all’ingresso del malato, eseguiamo un tampone rapido che ripetiamo a distanza di 5 e poi di 7 giorni. Al decimo giorno sottoponiamo i subacuti a un tampone molecolare, quindi al dodicesimo a un altro rapido: è stato proprio a questo step, cioè al tampone del dodicesimo giorno, che abbiamo scoperto i primi sette pazienti positivi. Abbiamo ripetuto un molecolare di conferma che ha dato lo stesso esito, quindi è stato disposto il ricovero per i sette al Circolo, nel reparto della professoressa Daniela Dalla Gasperina: la ringraziamo per quanto ha fatto e fa per i nostri pazienti». Considerata anche l’età, vengono ora curati con gli anticorpi monoclonali e le loro condizioni sono tutto sommato buone. Intanto al Molina si avviavano i controlli anche sul personale, medici, infermieri, ausiliari, risultati negativi. «Altri quattro pazienti, sempre del reparto dei subacuti, sono risultati positivi al virus ieri, venerdì - riprende il presidente - Ci teniamo ancora una volta a sottolineare che le infezioni non sono nella rsa, ma circoscritte in quel reparto. Come dei pazienti negativi possano essersi positivizzati al dodicesimo giorno, pur restando asintomatici, ce lo chiediamo anche noi».
Forse l’infezione è giunta dall’esterno. Considerando tutte le ipotesi, pare questa la più probabile e cioè che il virus sia arrivato con le visite settimanali dei parenti, pur tenuti a compilare un modulo al triage, mostrare il green pass, indossare la mascherina FFp2.
Di questi quattro, due sono ora al Circolo, e altri due in attesa di trovare posto in questo o altro nosocomio, nel frattempo isolati nel reparto del Molina. Uno di loro è l’unico che desta preoccupazioni perché, già affetto da insufficienza respiratoria, era giunto tra i subacuti a suo tempo con l’ossigeno.
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