VOLEVA DENARO
Deruba il padre, poi picchia i carabinieri
Trentottenne alla sbarra: processo rinviato a giugno
È entrato nell’appartamento del padre sfondando la porta a calci per rubare 30 euro. Poi, quando sono arrivati i carabinieri di Porto Ceresio, se l’è presa anche con i due militari, a colpi di spintoni e calci, e alla fine è stato ammanettato per resistenza a pubblico ufficiale. Per fortuna, non si è arrivati al male estremo come a Rovigo, dove proprio ieri, lunedì 22 febbraio, un giovane ha ucciso il papà a martellate .
Ma torniamo in tribunale a Varese. Dietro le sbarre è finito un trentottenne di Cuasso al Piano: dopo la convalida dell’arresto, ieri mattina il giudice lo ha scarcerato: l’uomo è potuto tornare a casa, con il solo vincolo dell’obbligo di firma in caserma tre volte la settimana, almeno fino al processo per direttissima, rinviato al 3 giugno (il suo avvocato, Pasquale Schiariti, ha infatti chiesto e ottenuto un termine a difesa).
La chiamata al 112 è arrivata intorno alle 18 di domenica. A richiedere l’intervento è stato il padre del 38enne. I due abitano nella stessa casa: al primo piano il genitore (separato dalla moglie), al pianterreno il figlio, che ha una pensione di invalidità civile, è seguito dal Centro psicosociale con una diagnosi di psicosi e ha ammesso di fare uso saltuario di droghe: «Io vivo con 400 euro al mese - ha detto in aula - Mio padre ha una sostanziosa pensione svizzera, i miei fratelli sono benestanti, io non ho niente. Ogni tanto faccio qualche lavoretto, altrimenti i soldi me li dà mio papà, che mi fa la spesa ma solo per la colazione».
E proprio il bisogno di soldi - questa l’accusa - lo ha spinto a salire al piano di sopra e ad entrare, con la forza e le minacce, in casa del padre. Il quale lo ha accusato di avergli anche preso dei soldi. All’arrivo dei militari non si è calmato. Anzi, si è scagliato contro di loro, che sono riusciti a bloccarlo dopo aver incassato spintoni e calci. Sulla ricostruzione della vicenda, l’uomo ha fatto scena muta, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
© Riproduzione Riservata