LA RIUNIONE
Il Saronnese chiede lo stato di calamità
Incontro fra i sindaci e i rappresentanti della Regione: la conta dei danni è impressionante
Si sta svolgendo in questi minuti in municipio a Saronno un incontro fra i sindaci del Saronnese e una delegazione di Regione Lombardia per fare la conta dei danni e stabilire, dopo un sopralluogo, come intervenire in seguito ai nubifragi dell’ultima settimana che hanno provocato danni considerevoli in tutta la zona.
Presenti all’incontro i sindaci di Saronno, Augusto Airoldi, di Ceriano Laghetto Roberto Crippa, di Caronno Pertusella Marco Giudici, di Gerenzano Stefania Castagnoli, di Turate Alberto Oleari, di Cislago Stefano Calegari e i rappresentanti delle altre amministrazioni della zona. Presente anche il saronnese Raffaele Cattaneo, sottosegretario con delega relazioni internazionali ed europee di Regione Lombardia e gli assessori regionali Romano La Russa (Sicurezza e Protezione civile), Francesca Caruso (Cultura) e Gianluca Comazzi (Territorio e sistemi verdi).
LE PAROLE DI FONTANA
In collegamento telefonico c’era anche il presidente della Regione Attilio Fontana: «A Roma ho fatto presente che non siamo come l’Emilia Romagna ma siamo in condizioni molto gravi anche noi: ho parlato con i ministri Matteo Salvini e Nello Musumeci, che mi hanno confermato che presto prenderanno provvedimenti che vadano in direzione delle esigenze comuni».
A SARONNO
«Grazie alla Regione - ha detto il sindaco di Saronno - per questo incontro, ogni sindaco della zona ha un elenco infinito di danni da segnalare, qui l’ultimo episodio è quello di domenica notte. E chi più o chi meno, tutti noi siamo in situazioni di grande difficoltà. Siamo in condizioni di assoluta emergenza. I danni di Saronno: ammontano a 1.182.000 euro per gli edifici pubblici, a 57mila per le strade, a 189mila per il patrimonio verde, a 68mila per l’igiene urbana. Dai cittadini sono arrivate 1.300 segnalazioni, la maggior parte per danni ai tetti e ai pannelli solari, velux e tapparelle».
A GERENZANO
«Abbiamo subito - ha proseguito il sindaco di Gerenzano - due grandinate di violenza incredibile: danni al 98 per cento degli edifici di tutta Gerenzano, pubblici e privati, per una stima, che continua a crescere, di due milioni e mezzo ai beni comunali e di 40 milioni comprendendo le proprietà private. Mi preoccupa tantissimo la mancanza copertura dei tetti con dei teli, alla prima pioggia avremo tantissime famiglie che dovranno lasciare casa. Non riusciamo a mettere in sicurezza la situazione, abbiamo allestito un centro emergenza dove c’è una famiglia, altri hanno optato per soluzioni temporanee da famiglie e amici. Ma come ho detto la situazione peggiorerà alla prima pioggia, circa mille case sono senza copertura».
A CISLAGO
«Da noi - gli ha fatto eco il sindaco di Cislago - 80 coperture su cento sono ammalorate, dal municipio alle scuole e alle case private. Preoccupa che non si trovino aziende per le riparazioni, il rischio è che le persone si improvvisano sistematrici di tegole e salgano senza protezioni sui tetti. C’è bisogno di ditte specializzate o dell’Esercito per mettere in sicurezza i tetti e aiutare le persone più indigenti che non possono fare lavori.
«L’unico aspetto positivo - ha detto il sindaco di Origgio - e che non ci sono state vittime e ci sono stati pochissimi feriti. In paese 530 le abitazioni coinvolte, 15 le attività commerciali; i danni ammontano a 5.645.000 euro per i privati, a 4.600.000 per le imprese, e in più ci sono quelli agli edifici pubblici».
A UBOLDO
Il sindaco di Uboldo: «La preoccupazione è ora la speculazione, le tegole da 0.70 a 2.20 euro l’una. E i teli non si trovano».
Di questo tenore gli interventi anche degli altri rappresentanti dei comuni. La richiesta? Lo stato di calamità.
LA RISPOSTA DI LA RUSSA
«Non rimarremo sordi alle richieste dei territori - ha risposto La Russa - siamo coscienti della situazione. Abbiamo già spedito a Roma parte delle schede dei danni con le valorizzazioni ancora non complete: già così in Lombardia siamo a un miliardo e 700 milioni di euro e manca ancora esattamente il conteggio dei danni di Milano e di parte della provincia di Milano. I fondi di riserva della Regione non sono illimitati e sicuramente non sufficienti per risolvere queste drammatiche situazioni: la priorità assoluta è riaprire le scuole e gli edifici pubblici con scadenze vicine. Purtroppo i fondi regionali coprono solo una minima parte dei danni, l’augurio è che Roma entro questa settimana o la prossima possa iniziare verifiche e iter burocratico. I tempi non sono certo quelli che vorremmo avere tutti e soprattutto non i tempi che immaginano i privati. In pochi giorni dovremmo avere la certezza che il Governo accetti la nostra richiesta di emergenza. Sui danni, danni reali, non facciamoci - mi piace essere schietto - illusioni, sarà difficile tappare tutti i buchi, cercheremo intervenire subito su situazioni particolarmente delicate. Non illudiamo i cittadini perchè i tempi non saranno immediati, nonostante il nostro massimo impegno. I danni alla fine supereranno di gran lunga i 2 miliardi di euro. I prezzi di tegole e materiale? Non è compito della Regione, ma è un problema difficile da affrontare».
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