IL VIAGGIO
Bambini ucraini malati: oggi l’arrivo al Del Ponte
Attesi a Varese un maschietto di un anno e una bimba di quasi 8. Riceveranno cure che difficilmente sarebbero state possibili nel presidio pediatrico di Bojarka

La partenza è prevista oggi alle due del pomeriggio dall’aeroporto internazionale di Rzeszów-Jasionka, Polonia. Atterraggio un paio d’ore dopo all’aeroporto di Linate, Italia. Solo un mese fa le mamme Sergeevna e Valeriyivna non avrebbero mai immaginato di dovere fare un bagaglio in tutta fretta, abbracciare i familiari, dare un ultimo sguardo alla casa, viaggiare per ore su un pullman e poi salire su un aereo per mettere in salvo i loro figli dalla guerra e dalla malattia. Addio Ucraina. Anzi no, meglio dire arrivederci.
VIAGGIO DI SPERANZA
Oggi termina un viaggio ricco di insidie e ne comincia un altro ricco di speranza: all’ospedale Del Ponte di Varese un maschietto di un anno e una bimba di quasi 8 saranno sottoposti a cure che difficilmente avrebbero potuto ricevere nell’omologo presidio pediatrico di Bojarka, a 30 chilometri da Kiev, la capitale ora sotto assedio. Le truppe russe sono alle porte di questa città di 35mila abitanti, dove gli appartamenti continuano a svuotarsi e le sirene degli allarmi suonano sempre più frequentemente.
LA GIOIA DI KATERYNA
Kateryna Savinova, direttrice generale dell’ospedale, ieri al telefono aveva una voce allegra, il che non è certo un’incongruenza: «Sono contenta perché ho saputo che i nostri bambini hanno passato il confine, il pullman è rimasto in coda per due ore ma finalmente sono salvi». Lunedì sera mamme e figli hanno viaggiato per sette ore in pullman da Bojarka a Leopoli, dove hanno pernottato. Poi altre quattro ore fino al confine polacco: qui il gruppo è stato accolto ieri pomeriggio dallo staff del 118 Areu, l’Agenzia regionale emergenza e urgenza che ha collaborato con Regione Lombardia per organizzare anche il trasferimento di altri piccoli pazienti da Bojarka alla Polonia e gestisce il volo aereo che oggi porterà in Italia i quattro ospiti attesi a Varese.
LA TELEFONATA DECISIVA
«Sono contento che siamo riusciti ad aiutare tanti bambini grazie a una semplice telefonata, la vostra», precisa Emanuele Monti, presidente della Commissione Sanità regionale, riferendosi a Prealpina: «Siamo riusciti subito ad attivare una rete di soccorso che ovviamente non finisce qui, il corridoio umanitario è tracciato. Se dall’ospedale di Bojarka dovessero giungere altri appelli daremo ancora il nostro contributo». Attualmente nell’ospedale diretto dalla dottoressa Savinova sono ricoverati diciotto bambini, di cui alcuni nati prematuri. «Non respirano autonomamente, quindi non sopporterebbero un trasferimento all’estero. Io non finirò mai di ringraziarvi», ripeteva ieri la dg ucraina, 56 anni, che in questi giorni difficili sta ricevendo aiuto anche dalla popolazione. Un giorno per esempio è stata chiamata dal papà di una bambina diabetica, curata due anni fa: «Come posso aiutarvi?, mi ha chiesto. E ha pagato il costo del pullman diretto al confine...».
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