LETTURE FELINE
E niente... sono un gatto morto

Lui sta sempre a pancia all’aria, comodo, rilassato. Il lui in questione è uno splendido gatto siberiano tigrato dal pelo lungo che vive, per sua stessa ammissione con «due tizi», una lei e un lui, e che oggi è diventato famosissimo in rete e non solo. Tutto è cominciato quando il suo umano, Stefano D’Andrea, ha notato che il micio passava le sue giornate assumendo pose buffissime e talmente rilassate da sembrare un gatto morto. Così ha cominciato a fotografarlo e a postare le sue immagini su Facebook insieme a una frasetta simpatica di accompagnamento che terminava sempre con «e niente sono morto» che giustificasse la posizione a gambe all’aria. Inaspettatamente la pagina ha avuto un successo sorprendente, così a D’Andrea, che frequentava il laboratorio di scrittura creativa del gruppo editoriale Mauri Spagnol, è venuta l’idea di farne un libro. Ed è nato «Gatto Morto. Storie di ordinari decessi» (12 euro, Corbaccio Editore) nelle cui pagine però non ci sono le fotografie del micio, bensì i disegni di Elena Leoni che riprendono le situazioni più spassose e amate dai frequentatori della pagina Facebook. Pagina dopo pagina si vivono le avventure, sempre molto rilassate, di Gatto Morto e ogni illustrazione strappa una risata sincera. Per chi volesse saperne di più di Gatto Morto e della sua vita, nonché del fenomeno virale a cui ha dato origine, basta visitare www.facebook.com/gattmorto/ o acquistare in libreria il simpatico libro.
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