LA REPLICA
Ebrei aggrediti in autogrill, «hanno iniziato loro»
Quindici indagati per l'episodio avvenuto lungo l'Autolaghi

Quindici persone, di cui tre già identificate, saranno iscritte a breve nel registro degli indagati con l’accusa di percosse aggravate dall’odio razziale per l’aggressione di padre e figlio di 6 anni, francesi di religione ebraica, avvenuta domenica scorsa in un’area di sosta sull’autostrada Milano Laghi. Una versione «parziale e tendenziosa» secondo l’avvocato Federico Battistini, che assiste alcune delle persone accusate dell’aggressione, «cittadini italiani dalla nascita inseriti in un contesto sociale senza alcuna simpatia per gruppi che incitano comportamenti di odio di qualunque natura» per conto dei quali - annuncia il legale - ha querelato «il signore francese». E intanto, mentre le indagini della Procura proseguono, a segnalare l’odio antisemita sui social è il consigliere comunale di Azione, ed esponente della comunità ebraica di Milano, Daniele Nahum, che decide di querelare gli haters.
LA VICENDA
Domenica sera padre e figlio si trovavano in un autogrill a Lainate, nel Milanese, quando sono stati insultati; il padre, un uomo di 52 anni, è stato anche aggredito perché portavano la kippah. Tutto falso secondo l’avvocato Battistini: «L’uomo che lamenta di essere stato aggredito è stato in realtà il primo a tirare una testata a uno dei miei assistiti, “colpevole” di avergli chiesto di cancellare il video di cui sopra in quanto lesivo della propria privacy, e a scagliare un pugno al volto del fratello». Violenze fisiche precedute da pesanti insulti, secondo il legale, rivolti nei loro confronti quando si è accorto che parlavano arabo. «Da qui la reazione dei miei assistiti e dei loro famigliari - dice - scevra da qualsivoglia finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso».
ODIO SOCIAL
Quell’odio da cui è stato travolto, sui social, Nahum. «Almeno ad Auschwitzland avevate un posto dove lavorare, mangiare, e dormire. Quello che state facendo in Palestina non si avvicina anni luce alla vostra farsa dell’Olocausto», è la frase che gli è stata rivolta in un commento sui social. E ancora, «è finita l’era di fare le vittime», oltre a frasi di cori da stadio contro Anna Frank. Ora per il consigliere di Azione, che proprio tempo fa aveva lasciato il Pd per l’uso della parola genocidio per descrivere quello che accade a Gaza, «la misura è colma» e scattano le querele «verso tutti coloro che mi hanno rivolto insulti di carattere antisemita».
ALLARME IN VALLE D’AOSTA
In Valle d’Aosta scatta invece la sorveglianza rafforzata in un resort dove sono ospitate alcune centinaia di ebrei ortodossi per un periodo di vacanza in montagna. Non ci sono minacce concrete ma, a scopo preventivo, pattuglie delle forze dell’ordine si alternano nelle 24 ore per monitorare la struttura.
In Italia gli episodi di antisemitismo rimangono stabili rispetto allo scorso anno ma cresce la gravità. Ogni mese si registrano 70-80 episodi di antisemitismo, «un numero che non si discosta da quello dello scorso anno, quando si era già verificato un aumento del 400%, ma di cui cresce la gravità», come spiega il direttore dell’Osservatorio antisemitismo del Cdec Gadi Luzzatto Voghera, secondo cui «da un post alle aggressioni il passo è breve».
© Riproduzione Riservata