ECONOMIX LAB
Digitalizzazione romantica
Al centro del processo di cambiamento deve sempre esserci la persona

Qual è la strada migliore per digitalizzare un’azienda? Partire dalle persone che ogni giorno lavorano in uffici e capannoni. Una contraddizione? Niente affatto. Certo, gli strumenti tecnologici ci devono essere, ma per realizzare davvero il salto di qualità dell’innovazione bisogna innanzi tutto garantirsi il pilastro delle persone. È quella che Fabio Lunghi, presidente della Camera di commercio di Varese, ha definito come «digitalizzazione con romanticismo». Lo ha fatto ieri, mercoledì 19 ottobre, durante la prima tavola rotonda dell’EconomixLab, il convegno promosso da Prealpina e Pwc andato in scena a Ville Ponti. Tema del confronto “L’impresa liquida, che integra persone, competenze, processi e tecnologia”.
Con Lunghi sul palco - moderati da Rosalba Reggio - anche il rettore della Liuc, Federico Visconti, Ivan Lavatelli di Pwc Italia, Rosario Rasizza, amministratore delegato di OpenjobMetis ed Emanuela Tosatti, manager Abb. È stato proprio lui a ribaltare la prospettiva del processo di digitalizzazione.
COINVOLGERE IL PERSONALE
«Il nostro primo passo è stato quello di coinvolgere il personale - ha raccontato - per conoscerci, per capire competenze, passioni, interessi e coraggio. Con questa mappa in mano, poi abbiamo capito
che è necessario agire velocemente e, soprattutto, prendere decisioni in modo consapevole, non con la pancia». Un metodo che ha portato Abb a raggiungere il risultato, ma anche a creare dei team di lavoro coesi. La squadra, dunque le persone, restano sempre centrali.
«La digitalizzazione si cavalca con romanticismo - ha sottolineato Lunghi - Certo, ci sono dei dati da guardare e analizzare, ma rendiamoci conto che la pandemia ha portato con sè anche una spersonalizzazione del posto di lavoro. Invece le persone devono rimanere al centro». Anche Rosario Rasizza, amministratore delegato di OpenjobMetis ha ricordato come «anche noi abbiamo creato una App per rendere digitale il passaparola delle offerte di lavoro, ma nel momento in cui dobbiamo scegliere una persona, il ruolo della nostra selezionatrice resta. Avere davanti una persona è fondamentale, la guardi in faccia, vedi come si muove e come reagisce, capisci interessi, passioni ed eventuali mancanze. Il contatto umano è insostituibile».
INTEGRARE REALE E DIGITARE
La vera sfida è coniugare i due aspetti, integrare reale e digitale, senza mettere l’uno in secondo piano rispetto all’altro.
Lo ha spiegato anche il rettore della Liuc, Federico Visconti: «Il fare bene impresa e il fare bene università - ha detto - passano entrambi dall’integrazione tra reale e digitale. Oggi non possiamo solo basarci sulle idee, che girano e cambiano in continuazione, dobbiamo concentrarci sull’ ”execution”, sulla loro messa in opera. È lì che ci si rende conto di quali competenze siano necessarie, di che cosa sia davvero funzionale a realizzare una certa progettualità». Perchè deve sempre essere la persona a governare il processo di cambiamento.
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