SERIE A
Effetto Masnago, l’OJM batte Trieste (85-80)
Gagliarda prova corale per Varese che tiene a stecchetto le stelle avversarie Ross e Valentine

L’Openjobmetis chiude col sorriso il suo sofferto 2024/25, cancellando i rimpianti del passato recente più brillante con una gagliarda prova corale. Hurrà casalingo contro la Trieste dei mille ex per terminare col botto il cammino a Masnago: una vittoria che vale doppio, perché ottenuta contro un’avversaria da playoff e con motivazioni di classifica (ancorché senza Michele Ruzzier). E contro una brigata di ex freschi e freschissimi, ma senza alcun effetto amarcord nelle gambe e nella testa di una Varese frizzantissima a dispetto della salvezza in tasca. Tanti sorrisi e tante emozioni generate dai biancorossi attuali e non dagli ex: che differenza lunare rispetto alla notte del disastro contro Brescia per il ritorno di Giancarlo Ferrero.
Stavolta gli applausi sono tutti per i giocatori di oggi, guidati da un Matteo Librizzi vagamente “Pozzecchiano” in alcune giocate d’istinto del secondo tempo giocato da protagonista quando Mitrou-Long (protagonista del primo) si è rovinato con i falli (4 al 22’ e il tecnico fatale a 3’18” dalla fine). E abbracciato alla fine da Matt Brase, che lo lasciò ragazzo e lo ritrova uomo: l’addio fuori tempo massimo di luglio 2023 non ha intaccato l’affetto di Varese per il coach dell’Arizona, che a fine gara si è mischiato ai tifosi a bordo campo per “battere cinque” ai giocatori dell’OJM (ma sul ritorno a Trieste per il 2025/26 ci sono molti dubbi: la priorità sarà ancora e sempre per la NBA). Molto solido anche Davide Alviti, ex vincente insieme al vice biancorosso Marco Legovich, ma soprattutto un tonante Akobundu-Ehiogu che la cura Kastritis ha trasformato in baluardo (8 rimbalzi e 5 stoppate). E dopo lo 0/8 al tiro a metà gara, i 20 punti nella ripresa di Jaylen Hands mettono il punto esclamativo a una gara che Varese ha vinto con una difesa capace di tenere a stecchetto le stelle avversarie Ross e Valentine.
Sorrisi per l’oggi e promesse per il domani, ripartendo dal nucleo italiano – ancora molto bene Assui in difesa – e soprattutto da Ioannis Kastritis, l’uomo che ha trasformato la “banda del buco” difensiva delle prime 19 gare in un fortino resiliente e resistente? Intanto la vittoria su Trieste legittima a tutto tondo lo scampato pericolo, e per come era la situazione a febbraio non è poco. Ora toccherà alla società cercare di blindare i pezzi chiave (se il prezzo sarà quello giusto): la Varese dell’ultimo terzo di stagione ha il piglio e l’identità giuste per trasformare nuovamente Masnago in un fortino, la continuità la garantisce il ruolo cardine di coach Kastritis. Vedremo quanti dei giocatori usciti tra gli applausi stasera, domenica 4 maggio, faranno parte del progetto 2025/26: il massimo possibile sarebbe 6, ma la differenza la faranno i dettagli economici.
Openjobmetis Varese-Trieste 85-80 (19-19; 39-35; 66-57)
VARESE: Akobundu-Ehiogu 6 (2-3), Alviti 21 (2-4, 4-8), Mitrou-Long 15 (2-6, 3-7), Bradford 2 (1-1, 0-2), Anticevich 2 (1-1), Librizzi 16 (1-1, 4-10), Reghenzani, Esposito (0-1), Assui 3 (1-2, 0-4), Hands 20 (8-15, 1-11), Fall (0-1). All. Ioannis Kastritis.
TRIESTE: Obljujech ne, Paiano ne, Ross 8 (2-6, 1-4), Deangeli, Uthoff 9 (0-1, 2-9), Campogrande ne, Candussi 11 (1-3, 1-3), Brown 20 (1-4, 4-8), Brooks 6 (3-9, 0-2), McDermott 7 (0-1, 2-3), Johnson 7 (3-4), Valentine 11 (1-1, 3-10). All. Jamion Christian.
Arbitri: Gonella, Perciavalle, Noce.
Note – Tiri liberi: Varese 12/16, Trieste 19/26. Rimbalzi: Varese 44 (Akobundu-Ehiogu 8), Trieste 52 (Brown 8). Totali al tiro: Varese 18/34 da 2, 12/32 da 3; Trieste 11/29 da 2, 13/37 da 3. Assist: Varese 18 (Bradford, Hands 5); Trieste 20 (Ross 9). Valutazione: Varese 93, Trieste 97. 5 falli: Mitrou-Long 36’42” (78-71), Assui 39’52” (83-78). Tecnici: Mitrou-Long 36’18” (78-71). Antisportivi: Johnson 57” (6-0). Ross 15’38” (28-31). Spettatori 4322.
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