LO SCENARIO
Lombardia, tra Fontana e Moratti spunta il terzo
Elezioni regionali, l’ipotesi Garavaglia: per ora è prematura, domani chissà

Calma piatta che presuppone pace ed armonia o quiete prima della tempesta? Se lo domandano in tanti rispetto al quadro politico in vista delle elezioni regionali dell’anno prossimo in Lombardia. Il centrosinistra naviga a vista, puntando più sui demeriti altrui che ai meriti propri. Il centrodestra, invece, sta facendo di tutto per provare a perdere queste elezioni dopo decenni di dominio incontrastato. La conferma della candidatura di Attilio Fontana per il bis, pur essendo stata benedetta più volte dai leader della coalizione, tarda ad essere annunciata in modo ufficiale così da dare il la a una campagna elettorale che si preannuncia non lunghissima (si potrebbe votare tra circa quattro mesi) ma molto impegnativa.
LA MORATTI E I RIFLETTORI
C’è la spina nel fianco di Letizia Moratti che, con l’associazione Lombardia Migliore, prepara le sue truppe, pur rimanendo saldamente in giunta con Fontana (questo è un paradosso). Lunedì non ha esitato a marcare il territorio e, nella sua veste di assessore al Welfare (oltre che vicepresidente), al termine della cabina di regia, ha sollecitato a mantenere l’uso della mascherina negli ospedali e nelle Rsa. Concetto ribadito dallo stesso governo. Su questo come su altri argomenti Moratti continua ad avere i riflettori puntati su di sé, con il benestare di Fontana.
LA POSSIBILE CANDIDATURA
Intanto, però, circola negli ambienti politici regionali una terza ipotesi per la candidatura alla presidenza della Lombardia, alternativa sia a Fontana sia a Moratti. Sia chiaro, è un’alternativa al momento remota ma possibile se la matassa non dovesse sbrogliarsi, ed è quella di Massimo Garavaglia, ex ministro al Turismo e non entrato (per necessità di guardare oltre i nomi lombardi) nel giro di vice e sottosegretari del governo. Oltretutto l’ex sindaco di Marcallo con Casone - fresco senatore - non sarebbe nemmeno tenuto in considerazione per una presidenza di commissione, non essendo un salviniano ortodosso. Per cui il suo nome per la candidatura di governatore della Lombardia sarebbe - adesso - un’ipotesi poco convinta e prematura. Ma domani chissà.
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