POLITICA
Lombardia, il giallo di Letizia
Moratti smentisce che sarà ad di Milano-Cortina e medita di correre per le regionali da sola o col terzo polo

Letizia Moratti non è stata ad ora nominata amministratore delegato della fondazione Milano-Cortina. La secca smentita data dalla vicepresidente della Lombardia (notizia «destituita da fondamento») fa eco a quella arrivata a stretto giro di posta da Palazzo Chigi e lascia per ora aperta la sfida con l’attuale presidente della Regione Attilio Fontana per chi sarà candidato del centrodestra alle prossime elezioni in programma fra pochi mesi.
«Sulla nomina del nuovo amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina 2026, che - hanno fatto sapere da Palazzo Chigi - ha carattere di urgenza, non ci sono ancora determinazioni della Presidenza del Consiglio. Determinazioni che una volta maturate saranno preventivamente portate a conoscenza dei Soci della Fondazione stessa». Una risposta indiretta all’alzata di scudi via social del sindaco di Milano Giuseppe Sala: la nomina di Moratti «non mi risulta - aveva scritto - E in ogni caso non può essere fatta una scelta così delicata per risolvere i problemi del centrodestra in Lombardia. Ogni altra parola è inutile».
In effetti la nomina di Letizia Moratti a Ceo delle Olimpiadi invernali 2026 al centrodestra risolverebbe due problemi non piccoli: quella stessa della guida di Milano-Cortina dato che l’ad che pareva ormai certo, Andrea Abodi, è stato nominato ministro dello Sport, e quella della candidatura al Pirellone.
Proprio Abodi, fresco di nomina, ha fatto ieri sera, domenica 23 ottobre, una riunione telefonica con i membri della fondazione (fra cui figurano i governatori di Veneto e Lombardia e il sindaco di Milano). Un segnale di attenzione per le Olimpiadi invernali che si svolgeranno in Italia nel 2026, in cui non si sarebbe parlato della nomina di Moratti. Nome su cui peraltro non ci sarebbe la convergenza di tutte le componenti.
Certo, come ha sottolineato il presidente del Coni Giovanni Malagò quello della governance «è un tema che ci sta molto a cuore. Siamo abbondantemente oltre i tempi regolamentari, diciamo che siamo ai supplementari e non ci sono neanche i rigori».
Moratti ha da tempo dato la disponibilità a correre per il Pirellone spiegando che le era stata promessa la candidatura quando in piena pandemia aveva accettato di diventare assessore al Welfare e, anzi, ha già iniziato il lavoro per una sua lista civica. Dalla sua parte ha una rete di contatti fitta e importante e una altrettanto importante disponibilità di risorse.
Il rischio è che scelto Fontana, come pare sia l’orientamento dei partiti, lei decida di candidarsi comunque con la sua lista, sola o con anche l’appoggio del terzo polo. «Non credo sarà facile farle fare un passo indietro» dice chi la conosce da anni. Tramontata l’ipotesi di un suo ingresso nel governo, si è affacciata dunque quella delle Olimpiadi, per cui Moratti ha un curriculum più che adeguato, capacità e conoscenze internazionali, come ha già dimostrato con la vittoria della candidatura di Milano all’Expo 2015. «Ritengo che il centrodestra sceglierà Fontana - ha pronosticato l’ex sindaco Gabriele Albertini, a cui lei ha chiesto di essere suo capolista -. Resta da vedere cosa farà Moratti, se abbozzerà o correrà da sola».
Intanto dal centrosinistra, l’eurodeputato Pierfrancesco Majorino parla di uno «spettacolo indecente» e chiede di trovare al più presto un candidato del centrosinistra e se non è un nome unitario di fare le primarie.
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