Spettacolo
Emma Marrone:"Se avessi figlia gay vorrei suoi diritti garantiti"
La cantante sostiene la legge sulle Unioni civili

Roma, 28 gen. (askanews) - "Se avessi una figlia gay, vorrei che crescesse in un mondo in cui le siano garantiti gli stessi diritti di tutti. Soprattutto quello di essere felice. Nessuno può giudicare quando un amore è sano oppure no". Lo sostiene Emma Marrone in una intervista concessa a Grazia a proposito del disegno di legge sulle unioni civili. La Marrone racconta al magazine diretto da Silvia Grilli di seguire la grande lezione d'amore che ha imparato da suo padre: "Quando, all'inizio della carriera, si parlò della mia presunta omosessualità, chiamai subito a casa. E papà mi disse: "Non mi importa se torni con un uomo o una donna, basta che torni con qualcuno che ti rende felice".
E alla domanda diretta "Lei è gay o no?" dichiara a Grazia: "Se lo fossi non avrei problemi a dirlo, ma sono d'accordo con chi sceglie di non farlo. Non voglio "difendermi": essere gay non è un'accusa, né un insulto. Il coming out dovrebbe essere un fatto privato, un'esigenza personale, non una giustificazione o una scusa in un clima di caccia alle streghe".
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