IL PROCESSO
Evade per una birra. Condannato
Giovane scontava una pena ai domiciliari: termine allungato di sette mesi
La prima volta era evaso nel lontano 2006, quando messo ai domiciliari aveva deciso che non poteva passare tutto il giorno tra le mura di casa. Il meglio di sé lo aveva però dato nel 2014, quando tra giugno e agosto era evaso per tre volte di fila perché trovava insopportabile la convivenza forzata con i suoi genitori.
Ora che i rapporti in casa si sono rasserenati, ci si è messo l’alcol. E così l’altra sera il pluripregiudicato, un marocchino trentenne, è evaso per l’ennesima volta e per l’ennesima volta è stato arrestato dalla polizia. Portato in tribunale per la direttissima, ieri, lunedì 4 settembre, è stato condannato di nuovo.
Nel 2014 la sua storia aveva fatto discutere, perché aveva sollevato un problema concreto.
Arrestato per una serie di reati minori, il marocchino era stato messo ai domiciliari dai genitori. I quali però non l’avevano presa bene, tanto che non mancavano di rinfacciargli continuamente il suo errore. Esasperato, il ragazzo si era presentato per tre volte di fila al commissariato di Gallarate per chiedere che lo mettessero in prigione, perché lui ai domiciliari con la madre non ci voleva più stare.
Allora non solo non era stato accontentato, ma per il fatto stesso di essere uscito di casa per andare in polizia era stato arrestato e condannato per evasione, così che alla pena iniziale si erano sommati ulteriori mesi di reclusione.
Volente o nolente, con il passare del tempo la situazione in casa si era poi normalizzata, e il ragazzo stava scontato la sua pena in relativa tranquillità. Fino all’altra sera, quando con i genitori fuori casa lui si era bevuto una bottiglia di birra.
Finita quella bottiglia ne aveva attaccata un’altra, e via di seguito fino a quando la scorta che aveva in casa si era esaurita.
A quel punto, ormai sbronzo, il marocchino aveva pensato di uscire per andare comperare altre birre al circolo. Solo che era incappato in una pattuglia della polizia, che lo aveva riconosciuto e arrestato per evasione. Difeso dall’avvocato Giovanni Pignataro, ieri lo straniero è stato condannato ad altri sette mesi di reclusione. Che ovviamente dovrà scontare ancora ai domiciliari.
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