LA TESTIMONIANZA
«Vi racconto la mia Monza»
Giuseppe Redaelli, varesino, gestisce dal 2017 il Gp d’Italia che quest’anno si correrà domenica

Quel filo rosso di passione che unisce Varese a Monza e il suo autodromo è molto più intenso e corto di quanto dicano i 65 chilometri di distanza. Lo recita la storia, lo conferma l’attualità: dal varesino che in 100 giorni costruì, nel 1922, l’autodromo nazionale - l’ingegnere Piero Puricelli, Conte di Lomnago - al presidente della società che gestisce dal 2017 l’impianto automobilistico che domenica ospiterà il Gran Premio d’Italia di Formula 1, il varesino Giuseppe Redaelli.
Marted’ 7 settembre, in Regione Lombardia, si è svolta la presentazione dell’evento che concentra sul circuito brianzolo l’intero mondo dello sport internazionale, oltre agli appassionati di corse automobilistiche. Tutti saranno ad osservare con il naso all’insù il consueto e sempre indimenticabile spettacolo delle Frecce Tricolori e ad ascoltare l’inno di Mameli. Tra loro presenzieranno anche alcuni calciatori della squadra Azzurra che ha vinto gli Europei e i medagliati delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Tokyo. Per Redaelli sarà comunque un weekend indimenticabile.
Quali le novità 2021 di uno spettacolo che, lontano da allarmi Covid, attira 200mila persone in tre giorni, tra prove e gara?
«La prima di tutte - esordisce il manager varesina - a 100 anni dal primo Gran Premio nel nostro Paese, disputatosi a Montichiari prima di approdare a Monza, è il ritorno del pubblico. Dopo l’edizione 2020 a porte chiuse, dal 6 agosto abbiamo la certezza di poter ospitare sulle tribune il 50 per cento della capienza. Nel 2019 toccammo le 200mila presenze compreso il prato: quest’anno dobbiamo limitarci alle tribune che ospiterebbero 150 mila spettatori per tutto il weekend, dunque ridotti della metà a 25mila al giorno. Molti posti sono ancora disponibili e prenotabili sul sito monza.net e presso gli Automobile Club».
Destano interesse le tre sfide: le qualifiche del venerdì, la gara sprint il sabato e quella tradizionale domenica.
«È la novità che rende i tre giorni di Monza irrinunciabili - prosegue Redaelli, presidente di Aci Varese -. Per la seconda volta, dopo Silverstone, la F.1 sperimenta a Monza il sistema delle prove cronometrate il venerdì e della sprint race il sabato sui 100 chilometri. L’esito decreterà punti iridati e l’ordine con cui le 20 vetture si schiereranno al via domenica, ore 15, per i 53 giri del Gp d’Italia. Gli strateghi di Liberty Media hanno azzeccato una formula vincente che Monza ha il piacere di sperimentare».
Il presidente Aci, Angelo Sticchi Damiani, e quello di Regione, Attilio Fontana, hanno riaffermato come Monza sia struttura gioiello non solo per F.1 ma per una serie di sperimentazioni e servizi, anche a beneficio dell’automobilista di Varese e provincia.
«Dal 2017 presiedo l’autodromo e qui la F.1 rappresenta la punta dell’iceberg, il fiore all’occhiello dell’automobilismo sportivo italiano - precisa Giuseppe Redaelli -. Ma dietro, credete, c’è una potenzialità enorme a favore di industria, commercio e turismo lombardo, con un indotto per il territorio calcolato in 125 milioni di euro. Ma non solo sport: Monza è pista di sperimentazione per la guida autonoma, nuovi carburanti, sistemi innovativi di mobilità. Sia qui sia sulla pista di Arese si tengono corsi di guida sicura e pilotaggio. Per chi abita all’ombra del Sacro Monte, da Luino a Saronno, ottime le opportunità promosse da Aci Varese: oltre a prevenzione, l’eccellenza rimane quella dei corsi di pilotaggio Aci Sport. Non a caso - conclude Redaelli - qui hanno mosso i primi passi e vinto due campioni varesini quali Alessio Rovera in velocità e Andrea Crugnola nei rally».
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